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Lampedusa, regna il caos? Francesco Storace: toh, la sinistra ora non si indigna più...

Francesco Storace
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Dopo Lampedusa, a sinistra, più museruole che mascherine. Tutti zitti, sprofondati nella vergogna chele immagini ci trasmettono ovunque. Quasi duemila persone - immigrate clandestinamente dall'Africa - ammassate come bestie. Senza cure. Nel degrado. Come ci sguazza questo residuo di Covid che ci sta tempestando d'estate. Indecente.

Ma la sinistra ha la bocca chiusa, al massimo polemizza con la destra, perché proprio non le riesce di urlare a Luciana Lamorgese di sparire dal Viminale e chiudere con il suo superficiale modo di governare. Quelle immagini che piombano da Lampedusa alla bocca del nostro stomaco stridono con quell'orrenda espressione («affollamenti inevitabili»), dettata da un cinismo spaventoso della cosiddetta titolare dell'Interno. Quei corpi immortalati sul web hanno il potere di indignare soltanto Matteo Salvini e Giorgia Meloni? Ma che razza di accoglienza è questa?

 

L'Europa ci vede, presidente Draghi? O intende sopportare ancora un ministro palesemente incapace di fare il proprio lavoro? Chissà se la Lamorgese ha letto una frase che è adatta a lei come un epitaffio in vita: «La disastrosa condizione nella quale si trova l'hotspot di Lampedusa non è degna di un paese civile. La Lega lo ripete da mesi, l'unica che non se ne è accorta è il ministro Lamorgese. Stipare oltre 1900 immigrati in un sito che ne contiene al massimo 300 è disumano». Lo dice un senatore di colore, Tony Iwobi, signor ministro.

D-i-s-u-m-a-n-o, capito, e lei filosofeggia sugli «affollamenti inevitabili». Quante volte ci è toccato leggere l'hashtag #restiamoumani. E niente, ora sono spariti tutti i paladini dell'immigrazione. Hanno perso la favella, non strillano più. Ci dovrebbe andare senza scorta, la signora del Viminale, avedere come si campa in duemila dove ci sono trecento posti letto. Ad annusare il fetore provocato da servizi igienici disastrati, in mezzo ai rifiuti, dove hanno accampato essere umani su giacigli improvvisati.

Ieri, seicento migranti sono stati trasportati altrove, di questi 150 con il foglio di espulsione. Ma tanto, torneranno tutti. Mentre ne restano oltre mille e in attesa che il mare si plachi e ne trasporti a Lampedusa altri ancora. Perché ormai la stessa amministrazione comunale ammette sconsolata - lo fa il vicesindaco Attilio Lucia - ci può salvare solo il mare mosso» per impedire altri sbarchi.

 

Dicevamo dell'Europa. Salvini va a processo - solo lui e non un intero governo - perché fedele alla linea che era stata concordata con l'esecutivo di allora, il Conte 1. Sbarcano quando l'Europa ci dice che se li prende in quota per i vari paesi. E invece lo metterebbero sotto chiave per una quindicina d'anni per aver fatto quello che aveva detto. In queste ore, l'Europa e il mondo si interessano di Lampedusa solo giornalisticamente per il carnaio a cui tutti assistiamo. E se a Bruxelles leggono che il nostro ministro parla di inevitabilità dell'affollamento avranno buon gioco a sostenere che al massimo è diventato un nostro problema di traffico. Johnny Stecchino vive e ci complica la vita. 

Del resto, apprendono in Europa, l'Italia si prepara allo ius scholae, è generosa, non ha problemi. Come se non fossimo già la Nazione europea che dal 2020, concede più cittadinanze: 131.803 contro le 126mila della Spagna e le 111mila della Germania. I dati snocciolati da Salvini sono a prova di smentita. Eppure spingono per la legge che ne attrarrà di più, senza nemmeno riuscire a salvaguardare la salute di quelli che arrivano con i vari mezzi illeciti. La conosciamo l'obiezione: sono cose diverse. Certo, ma quanto è diversa la vostra umanità. Quando era ministro Salvini o ora quando è ministrala Lamorgese...Pd muto, Cinque stelle pure, dunque. Nessuno di loro ha alzato la voce proprio con la Lamorgese, nonostante una emergenza sanitaria e umanitaria, con l'hotspot al collasso.

Il ministro dell'Interno ha fatto sapere di avere il tempo di vedere il sindaco di Lampedusa solo alla fine del mese. Chissà se esiste ancora nel loro vocabolario la parola vergogna o se è riservata solo ai nemici politici.

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