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Reddito di cittadinanza, la truffa degli immigrati in vacanza: il M5s che dice?

Antonio Castro
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In vacanza in Sardegna giusto il tempo di fare le pratiche, aprire il conto alle Poste e poi tornare al Paese di residenza (nord Africa, Africa sub-sahariana, Sud America e Paesi balcanici). Basta poco per mungere ogni mese la bellezza di 600 euro contando sul lassismo dei controlli. Erano 300 (almeno quelli accertati), erano giovani e forti e hanno incassato al momento la bellezza di 8 milioni di euro.

Benvenuti nel Bengodi del reddito di cittadinanza dove già a inizio 2019 bastava fare domanda e attendere in panciolle a casa propria il bonifico dell'Inps. Il tutto semplicemente autodichiarando di risiedere stabilmente in Italia, pur con passaporto estero se non proprio extraeuropeo. Tanto né l'Inps, né i Centri di assistenza fiscale (Caf), avevano il tempo e gli strumenti per controllare se la certificazione avesse una parvenza di verità.

 

 

ABOLIRE LA POVERTÀ? - All'inizio l'ordine di scuderia governativa era di accogliere punto e basta (al grido dimaiano «abbiamo abolito la povertà»). Gli uffici dovevano recepire le richieste di reddito di cittadinanza e sostenere la fatica di compilare la modulistica, firmarla e depositarla elettronicamente.

E così si arriva al 2022. Dopo otto mesi di controlli, accertamenti su banche dati e incrocio di passaggi doganali la Polizia di Cagliari ha denunciato 300 persone che percepivano indebitamente il Reddito di cittadinanza. Sono tutti cittadini stranieri che hanno dichiarato di avere i requisiti per ottenere il beneficio e, tramite i Caf o le Poste Italiane, hanno trasmesso all'Inps la domandina. A questo punto i 300 furbacchioni sono stato stati segnalati all'Inps per l'immediata revoca del beneficio. Considerando che siamo a fine 2022 c'è voluto solo un paio d'anni. Forse qualcosa non ha funzionato.

Adesso spetterà all'Ente previdenziale avviare «le procedure per recuperare le somme percepite in modo illecito». Ma c'è di più. Sono al vaglio degli investigatori altre 200 posizioni di stranieri residenti nella provincia di Cagliari, che già percepiscono il Reddito di cittadinanza e hanno fatto istanza di permesso di soggiorno alla Questura. E quindi il buco per l'Inps potrebbe ulteriormente lievitare. Un dubbio malizioso: alzi la mano chi ce li vede i solerti funzionari dell'Inps correre a rintracciare il truffatore africano che se ne sta comodamente a casa propria. Insomma dei 600 euro che gli indagati hanno intascato ogni mese per circa due anni difficilmente l'Ente guidato da Tridico riuscirà a recuperare qualche spicciolo.

Facciamo un salto indietro al 2019. Per cavalcare elettoralmente il lancio del RdC - messo in piedi tecnicamente in fretta e furia dal professore grillino che insegna(va) economia all'ateneo di Roma Tre si erano scavalcate tutte le procedure di garanzia e verifica. Corte dei Conti, Ufficio parlamentare di bilancio e uffici dell'Unione europea avevano messo in guardia dalla fragilità del sistema dei controlli. Anzi proprio dall'inesistenza di questi ventilati monitoraggi ex post (e non preventivi), appariva rischiosa. Poi è scoppiata la pandemia (febbraio 2021), e dei promessi controlli - se non altro ricorrendo all'incrocio elettronico dei dati- non se ne è fatto nulla.

 

 

Tirando le somme tra gennaio 2021 e il 31 maggio 2022 gli uomini del comando generale della Guardia di Finanza hanno accertato (e denunciato) ben 29mila persone per truffa allo Stato. Tirando le somme si sono volatilizzati 171 milioni mentre fiamme gialle, Carabinieri e polizia sono riusciti a bloccare preventivamente il pagamento di 117 milioni richiesti "fraudolentemente" ma per fortuna non ancora riscossi. Tra il 2021 e il 2022 il costo complessivo del RdC è ammontato a 8,3 miliardi...

FOLLIA - L'Italia deve amare farsi truffare. O mettersi in condizioni di versare quale soldino a tutti. Pure a chi è stato già giudicato per qualche truffa tale da guadagnarsi "l'interdizione perpetua dai pubblici uffici". Vale a dire che mai più nella vita potrà lavorare per la macchina pubblica. Insomma, qualcosina di truffaldino deve averlo pure combinato visto che in Italia per farsi cacciare ce ne vuole. Giusto lo scorso 12 ottobre (sentenza n. 38383 ) la Cassazione ha riconosciuto legittima la richiesta del Rdc pure da parte di chi sia stato condannato in via definitiva, oltre trent' anni prima della presentazione della richiesta, con applicazione della pena accessoria dell'interdizione perpetua dai pubblici uffici. Poi magari negano la pensione a chi ha lavorato una vita e deve dimostrare di non essere morta. È successo ad agosto ad una arzilla ex maestra di Balaghero (Torino). Zero pensione e richieste surreali allo sportello. E la signora è rimasta mesi senza i soldi del suo trattamento Inps... 

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