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Ong, "il blocco deve terminare": chi è quest'uomo, cosa rischia l'Italia

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Il caso dei migranti fermi in mare è diventato una sorta di braccio di ferro tra Italia, Germania e Norvegia. Nel frattempo è arrivata la presa di posizione di Mauro Palma, Garante nazionale delle persone private della libertà, che ha invitato a superare l’impasse diplomatica lasciando sbarcare le persone bloccate a bordo delle navi ong. Il Garante ha infatti ribadito “fermamente la necessità che i diritti fondamentali delle persone prevalgano sulle controversie tra Stati”.

Inoltre ricorda a tutte le parti coinvolte “i rischi che un mancato celere sbarco in un porto sicuro comporta, non solo per la salute delle persone ma anche sul piano della responsabilità in sede internazionale. A bordo delle navi in attesa si trovano centinaia di minori non accompagnati e persone vulnerabili provate da una lunga e travagliata permanenza in mare. Una situazione che deve terminare”. I trattati internazionali prevedono che gli Stati di bandiera nelle navi in attesa di sbarco non hanno un obbligo di coordinamento delle operazioni di soccorso, ma è però vero che “lascia stupidi la generale indisponibilità degli Stati membri a partecipare alla redistribuzione delle persone soccorse”.

“Ancora una volta viene a mancare lo spirito che è alla base dei valori fondanti dell’Unione Europea”, di conseguenza il Garante riafferma la propria censura di “ogni tentativo di leggere primariamente con le lenti della contrapposizione politica il tema della salvaguardia dei diritti umani, trasformando le persone, comprese quelle più vulnerabili, in strumenti per affermare una propria visione della realtà, anche se astrattamente legittima”.

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