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Ong, Francia accogliente? Balle: schiaffo ai migranti di Ocean Viking

Alessandro Gonzato
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E chi l'avrebbe mai detto! L'accoglientissima Francia, la civilissima Francia, la Francia progressista e di sinistra- quindi la Francia dei giusti, altro che i razzisti delle destre - ha già espulso 44 dei 234 stranieri sbarcati a Tolone dalla Ocean Viking venerdì scorso, e siamo solo all'inizio. Ma come, mesdames et messieurs! E l'accoglienza? L'umanità? Giù bordate contro Giorgia Meloni e il ministro Matteo Piantedosi, e dopo soltanto 4 giorni a una parte dei migranti è già stato comunicato che di qui a breve- al massimo 3 settimane- verranno rimandati al Paese di origine, il tempo tecnico per organizzare i rimpatri. Come la mettiamo quindi anche con la prima pagina di ieri di Le Monde? Sul quotidiano parigino de la gauche campeggiava un fotomontaggio del nostro premier chino sulla scrivania intento a dare un colpo col dito a una nave rossa, ossia alla Ocean Viking, per allontanarla.

 


D'accordo: la Francia il permesso di far attraccare la nave della Ong Sos Mediterranée l'ha dato, e però anche l'Italia pochi giorni prima aveva fatto attraccare le tedesche Humanity 1 e Rise Above, oltre alla novergese GeoBarents, e noi non abbiamo immediatamente rispedito al mittente un quarto dei richiedenti asilo. Ma tant' è. Il ministro dell'Interno, Gérald Darmanin, ha annunciato durante il question time che «almeno» - almeno - 44 dei 234 non hanno alcun diritto di restare in territorio francese, che poi, tecnicamente, nessuno dei 234 oggi si trova in territorio francese, dal momento che il governo li ha piazzati ad Hyères, in una "zona d'attesa", un'"area franca" creata ad hoc per evitare in base al regolamento di Dublino di doversi fare automaticamente carico di tutti gli sbarcati. Gli stranieri sono bengalesi, eritrei, siriani, egiziani, pachistani, maliani, sudanesi e guineani.

 


A proposito: 4 guineani, che stando a fonti parigine sarebbero stati espulsi a loro volta, potranno invece entrare in Francia per un vizio procedurale, e quindi gli espulsi sarebbero stati 48, non 44. Se poi pensiamo che i minorenni scesi dalla Viking sono 57, che questi non potevano essere respinti, e che in più c'erano 20 donne di cui alcune incinta, be', si capisce ancora meglio come della grande accoglienza sbandierata da Parigi e Macron sia rimasto ben poco. I guineani, a meno che il centro d'accoglienza non presenti ricorso entro 10 ore e che poi venga accolto, saranno autorizzati a lasciare la "zona franca" perché a nessuno in Francia può essere tolta la libertà di movimento per più di 96 ore in assenza di giustificate motivazioni. Una volta liberi riceveranno un visto regolamentare di 8 giorni durante i quali dovranno presentarsi in prefettura per fare richiesta ufficiale di accoglienza. Lo stesso dovrebbe avvenire per una parte delle donne. Insomma, i numeri parlano chiaro: più del 20% dei migranti, circa uno su 4, è già stato rifiutato, e la percentuale potrebbe crescere, e anche di molto, perché le verifiche dei requisiti, dicevamo, sono appena iniziati.

 

L'Ufficio per la protezione dei rifugiati e degli apolidi sta effettuando una prima valutazione. Ci vorrà del tempo per terminare la procedura. Capiamoci: l'Eliseo ha fatto bene ad allontanare chi non aveva i requisiti per restare, migranti economici, non profughi in fuga da guerre o persecuzioni. Parigi ha fatto rispettare leggi e confini nazionali. Il problema è l'ipocrisia francese, che è quella della sinistra italiana. E va anche ricordato che due terzi dei veri profughi la Francia li redistribuirà in 11 Paesi europei: lo ha già annunciato. In pratica dei 234 se ne terrà poco più di una cinquantina. 

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