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Ong, Marion Marechal Le Pen: "Perché Meloni sta difendendo l'Europa"

Antonio Rapisarda
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Marion Maréchal lo assicura a Libero: in casa, con suo marito - l'europarlamentare di FdI Vincenzo Sofo - stanno litigando sì «ma per quale dei nostri Paesi abbia la cucina migliore». E sul tema migranti? La vicepresidente di "Reconquête!", già enfant prodige della famiglia Le Pen, rassicura: «La pensiamo allo stesso modo.
Questo fine settimana ero a Tolone a protestare contro l'arrivo della Ocean Viking (insieme allo scrittore Eric Zemmour, ndr), Vincenzo era sulle tv francesi a smontare la narrazione fatta da Macron sullo scontro con Giorgia Meloni».

 

 


È molto importante capire che cosa ne pensa la destra francese dell'operato di Giorgia Meloni. 
«È assolutamente legittimo. La difesa dei confini fa parte del programma che ha proposto agli italiani e ora sta rispettando l'impegno. Rifiutando di accogliere le navi delle Ong, poi, non rende servizio solo all'Italia bensì a tutta Europa e in primis alla Francia, che sappiamo essere la destinazione finale della gran parte dei migranti provenienti dall'Africa».
Che cosa può creare il caso Ocean Viking? 
«L'accoglienza della Ocean Viking è un precedente che rischia di mettere ancora più in difficoltà la Francia, inviando ai trafficanti di essere umani il messaggio che d'ora in poi c'è una nuova porta di accesso all'Europa. Detto ciò non credo che il governo francese possa permettersi di dare lezioni all'Italia».
Eppure per Macron e i suoi, Meloni è la "grande perdente della situazione". È la solita sfacciata grandeur? 
«Questa vicenda rivela ancora una volta il doppio gioco di Macron. Scagliandosi contro il governo italiano vuol fare credere ai francesi di avere una politica di fermezza ma i dati dicono che durante il suo governo c'è stato il record assoluto di immigrazione con oltre un milione di nuovi titoli di soggiorno. La verità è che Macron è uno dei presidenti francesi con meno consenso della storia ed è privo di una maggioranza parlamentare, con un governo collage che lo costringe a dover inviare in continuazione segnali politici a destra e a sinistra per evitare la dissoluzione dell'Assemblea. L'attacco a Meloni gli serve per spostare l'attenzione dai problemi interni creando un nemico immaginario esterno».

 

 

 


La stampa mainstream strepita: se non c'è solidarietà europea è colpa dei sovranisti. 
«Il sistema attuale è ipocrita. Si accusa l'Italia di essere inumana ma in realtà fa comodo a tutti che il vostro Paese si faccia interamente carico dei migranti per tutti, così da evitare a governi come il nostro di dover affrontare il problema e smascherare la propria linea. L'Italia è vittima della sua geografia ma i suoi confini sono i confini di tutti noi e dunque va supportata. Qui non si tratta di stabilire se chi arriva illegalmente debba essere collocato in Italia o in Francia bensì di fare in modo che nessuno arrivi illegalmente».
Qual è la soluzione per aiutare l'Italia allora? 
«L'Ue dovrebbe fare ciò per cui ha senso che esista: creare e coordinare azioni europee su problematiche che sono nell'interesse di tutti. Innanzitutto dobbiamo chiarire la missione di Frontex, creata per garantire l'impermeabilità delle frontiere ma che la Commissione preferisce ridurre a vigile urbano del rispetto dei diritti dei migranti da parte degli Stati. Dobbiamo poi ricordare che nessun trattato obbliga a far attraccare migranti clandestini sulle coste europee. Il solo obbligo di diritto marittimo è di soccorrere una nave in difficoltà e una volta passato il pericolo la stessa nave deve essere immediatamente ricondotta al suo porto d'origine. Infine vanno perseguite e condannate le Ong colpevoli di "collusione" con i trafficanti, che molte indagini nazionali e di Frontex hanno certificato essere dei facilitatori di immigrazione clandestina».

 

 

 

 

Tutto ciò è avvenuto nei giorni in cui Macron aveva aperto un canale con Giorgia Meloni sul capitolo energia e revisione del Patto di Stabilità europeo. La sinistra francese è insorta e adieu fronte mediterraneo... 
«È essenziale che i rapporti tra Francia e Italia siano buoni. Da tempo infatti parlo della necessità che i nostri due Paesi diano vita a un asse dell'Europa Latina che possa riequilibrare i rapporti di forza con la Germania e con i falchi del Nord per una maggior tutela dei nostri interessi comuni. Soprattutto ora che finalmente tutti si stanno rendendo conto che la storia della coppia franco-tedesca come motore d'Europa è solo un'illusione. Il problema è che Macron, al di là delle dichiarazioni ammalianti, difficilmente lavorerà in questo senso».
Insomma, non ci si può fidare del vostro presidente. 
«Macron ha una visione di Europa e di Nazione totalmente diversa da quella delle destre conservatrici. Per lui l'identità è un male da estinguere e gli stessi concetti di Patria e di civiltà un'aberrazione. Peccato che questi debbano essere i presupposti necessari per un asse latino che rilanci il progetto europeo. Per farlo servirebbe che accanto al Governo Meloni sorga in Francia una maggioranza di governo di stampo conservatore». Se non ora, quando? «La destra francese deve ancora fare il salto di maturità. Da anni invoco la necessità che le varie forze politiche conservatrici inizino a parlarsi secondo una logica di coalizione che il vostro Paese dimostra essere vincente. È chiaro che la divisione tra le destre sia l'assicurazione sulla vita sua e di Melenchon ma al momento l'unico partito a parlare di unità è Reconquête!, nato proprio per rivendicare questa svolta. Speriamo che il Rassemblement National e i Repubblicani se ne rendano conto al più presto».

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