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Rampelli contro Casarini: "Senza migranti ce la fai?"

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"Se tutti restassero in Africa, lei ce la farebbe a mantenere la sua flotta?". A Fabio Rampelli basta questa domanda per smascherare la propaganda ideologica di Luca Casarini, ex leader dei no global da qualche anno riciclatosi nell'attivismo pro-immigrazione alla guida della Mar Jonio, con cui solca il Mediterraneo alla ricerca di migranti da salvare e trasportare in Italia. 

 

 

 

Tra i due va in scena una lunga e corposa discussione a L'aria che tira, su La7. "Se gli immigrati economici vogliono arrivare in Europa è perché l'Europa rappresenta due punti di riferimento, ovvero la libertà e il benessere - sottolinea Rampelli, esponente di Fratelli d'Italia -. Quindi dobbiamo diventare soggetto attivo e non passivo nelle relazioni geopolitiche internazionali. Bisogna cambiare paradigma. Cercare di soccorrere quelle popolazioni che vengono qui non perché fuggono da guerre e persecuzioni ma perché non hanno un livello qualità della vita necessario ad affrontare la quotidianità. Per farlo non si può pensare di alimentare l'immigrazione permanente che favorisce trafficanti uomini e scafisti. Dobbiamo legalizzare i flussi migratori, ma non puoi farlo per tutti quelli che vogliono venire qua". Tradotto: accogliere sì, ma con programmazione.

 

 

 

La parola passa a Casarini: "Volevo dire a Rampelli, e lo faccio contento a questo giro, che parto su una nave battente bandiera italiana. Questa nazione dovrebbe essere orgogliosa delle 15mila persone soccorse della Guardia costiera italiana nelle ultime 3 settimane, senza una nave delle Ong in mare. Come società civile italiana, mettiamo una nave in campo per arginare la tragedia di 2.000 morti l'anno che da 10 anni insanguina il nostro mare. L'Italia, quando va in Europa, invece di dire 'Tieniti tu quella nave', dovrebbe dire 'Sono orgoglioso di essere italiano perché salvo un sacco di gente'". 

 

 

 

"Nessuno ha mai criminalizzato chi fa soccorso in mare - replica Rampelli -. Il punto è un altro: se il tema è aiutare dei popoli, quei popoli devono essere soccorsi là dove hanno bisogno. Se passeggiando per il Mediterraneo incontro una imbarcazione che sta naufragando e la soccorro, è un conto. Se questo però diventa un sistema e mi ritrovo a soccorrere uomini dai 18 ai 35 anni dentro imbarcazioni di fortuna che aspettano di essere pescati dalle Ong diventa un'altra fattispecie. Noi vogliamo ripartire dal codice messo a punto dall'ex ministro Minniti". Codice che per inciso Casarini non ha firmato. E quella domanda, "Se tutti restassero in Africa, lei ce la farebbe a mantenere la sua flotta?", resta drammaticamente senza risposta. 

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