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Soumahoro, la coop di famiglia? 400mila euro ai soci, niente ai dipendenti

Tommaso Montesano
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C'è una data che più di ogni altra è destinata a creare grattacapi ai vertici della Karibu, la cooperativa sociale presieduta da Marie Terese Mukamitsindo, suocera di Aboubakar Soumahoro, e amministrata, in qualità di consigliere, anche da Liliane Mureketate, moglie del deputato di Verdi-Sinistra Italiana. La data è quella del 30 agosto scorso, quando nei locali della società, in via Umberto I, a Sezze, in provincia di Latina, va in scena l'assemblea dei soci che all'unanimità approva il bilancio di esercizio al 31 dicembre 2021. Bilancio poi depositato il successivo 14 settembre. I numeri non sono buoni, come mette a verbale il revisore unico incaricato, Marco Liistro: «Il risultato netto accertato dall'organo amministrativo relativo all'esercizio chiuso al 31 dicembre 2021, come anche evidente dalla lettura del bilancio, risulta essere negativo per euro 175.631».

Ciononostante, pur con una contrazione delle spese, il costo del personale ammonta a 865.930 euro. E di questi, come documentato nella nota integrativa al bilancio, 392.801 euro- il 45,36%-, sono stati assorbiti dal «costo delle prestazioni lavorative dei soci». I «soci» della Cooperativa. Libero è entrato in possesso di un verbale dell'assemblea straordinaria convocata il 28 maggio 2019 per approvare alcune modifiche allo Statuto della società. E dalle firme per certificare la presenza alla riunione, emerge che i soci della Karibu - almeno alla data dell'assemblea erano 16. E tra questi ci sono i nomi di Marie Terese Mukamitsindo, di Liliane Murekatete e di Aline Mutesi, la cognata di Soumahoro presidente dell'altra Cooperativa gestita dai familiari del deputato, il Consorzio Agenzia per l'inclusione e i diritti (Aid).

 

 

NUMERI AL SETACCIO - A questo punto conviene mettere ordine nelle date. La sezione provinciale del sindacato Uiltucs riceve le prime denunce da parte dei lavoratori delle due Coop, che lamentano il mancato pagamento degli stipendi, a giugno di quest' anno. Ci sono dipendenti, come rivela nell'intervista in questa stessa pagina il responsabile territoriale del sindacato, Gianfranco Cartisano, che non percepiscono i compensi anche da 22 mesi. Il totale delle paghe arretrate sarebbe addirittura di circa 400mila euro.

Eppure nel 2021 la cooperativa Karibu, nonostante l'ammissione di aver «dovuto licenziare parecchi dipendenti» a causa delle difficoltà «post Covid», remunerale prestazioni lavorative dei soci, nei quali sono compresi anche gli amministratori, con poco meno di 400mila euro. Eppure proprio Marie Terese Mukamitsindo, che ieri è comparsa davanti all'Ispettorato del lavoro nella vertenza che la vede opposta, in quanto rappresentante della Cooperativa, a uno dei dipendenti senza stipendio, intervistata da Repubblica rispondeva con queste parole alla domanda sugli emolumenti non corrisposti: «Non abbiamo soldi da dargli». Lo stesso diceva la figlia Liliane, moglie di Soumahoro: «Sono quattro anni che mia madre non ha stipendio, è un operaio dello Stato e nessuno la difende».

 

 

 

Versioni contraddittorie che insieme ai risvolti giudiziari- la procura di Latina indagherebbe sulle Coop per danno economico e, forse, maltrattamento di minori; in azione ci sono anche gli ispettori ministerialistanno facendo esplodere il caso anche a livello politico. Soumahoro è stato convocato per oggi al gruppo della Camera di Verdi-Sinistra Italiana. I vertici dell'alleanza che fa capo a Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli intendono mettere alle strette il deputato, che rischia l'espulsione dal gruppo.
L'intenzione è quella di ascoltare dalla sua voce una ricostruzione dettagliata dei fatti per cercare di dissipare le nubi ed evitare che il caso danneggi la piccola formazione politica.

SINISTRA NEL CAOS - Finora Soumahoro, consigliato dai suoi avvocati, ha preferito evitare il faccia a faccia. Il clima è teso. «Aboubakar si dice prostrato da questa situazione, ma noi lo siamo altrettanto perché non riusciamo a capire, visto che lui non vuole parlare», è quanto fa filtrare, attraverso l'Adn Kronos, l'Alleanza.
Il discorso è semplice: un conto sono le responsabilità giudiziarie, che non toccano il deputato (estraneo all'inchiesta), altro i risvolti politici per come è stata gestita la vicenda. «Aboubakar non ha alcuna responsabilità dal punto di vista legale per ciò che hanno eventualmente fatto moglie e suocera, ma dal punto di vista politico deve dimostrare che non era al corrente di nulla». Soumahoro fa sapere che «questa cosa non durerà ancora molto»: tra le soluzioni per uscire dall'impasse spunta quella del passo indietro volontario. 

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