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Soumahoro, la suocera crolla: "Cosa abbiamo fatto", tutto finito

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"Non gli abbiamo fatto il contratto e non abbiamo pagato gli stipendi. Ma eravamo in difficoltà": la suocera di Aboubakar Soumahoro, Marie Therese Mukamitsindo, avrebbe ammesso tutto davanti alla commissione dell'ispettorato del lavoro di Latina. Lo si legge sul Corriere della Sera. Confermate, quindi, le accuse che le aveva rivolto Youssef Kadmiri, ingegnere marocchino di 42 anni che al Corsera aveva raccontato: "In due anni sono stato pagato solo due volte".

 

 

 

Ora però si sarebbe giunti a un accordo. "Adesso spero che mi paghi - ha detto Kadmiri - È andata avanti sempre con scuse, sempre dicendo che aveva i soldi bloccati e non poteva pagare, anche oggi lo ha fatto. Però alla fine ha firmato l'accordo. Quindi spero che adesso tutto finisca". Il 42enne ha detto anche di essere molto amareggiato per le rivelazioni sui fondi presi dalle cooperative gestite all'epoca da Maria Therese e da sua figlia: "Lo sapevamo. Lo sapevano tutti. Solo il sindacalista della Uiltucs ci ha ascoltato. Anche Soumahoro lo sapeva. Veniva a portare la spesa per i ragazzi minorenni che erano trattati male, spesso non gli davano la colazione, poco cibo, vestiti usati ed erano costretti a lavorare fuori per comprarsi quello di cui avevano bisogno".

 

 

 

La suocera di Soumahoro, scrive il Corriere, si sarebbe presentata presto questa mattina all'ispettorato del Lavoro, sfuggendo alle domande dei cronisti. La donna sarebbe stata chiamata a sanare non solo la posizione di Kadmiri, ma anche quella di altri due operatori. Per una di loro sarebbe stata definita la somma di oltre 21mila euro, dopo che non avrebbe ricevuto nulla per quasi due anni. I tre casi affrontati oggi, comunque, sarebbero solo una piccola parte del problema. Secondo Gianfranco Cartisano di Uiltucs, almeno 400mila euro sarebbero stati sottratti dalle cooperative gestite da Mukamitsindo alla retribuzione dei lavoratori.

 

 

 

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