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Naufragio Crotone, la rabbia di Crosetto: "Cosa dobbiamo fare ora"

 Guido Crosetto

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Continuano a recuperare corpi in mare i soccorritori, dopo il naufragio dei migranti davanti alle coste di Crotone. Una tragedia enorme. A bordo del peschereccio travolto dalla tempesta ci sarebbero stati tra le 150 e le 180 persone. Si tratta di migranti di origine pakistana, afgana, turca e somala. A riferirlo, in una nota, è la Prefettura di Crotone. Stando all'ultimo bilancio, sarebbero 59 i morti, tra cui anche bambini. 

un'enorme tragedia quella avvenuta oggi sulle coste calabresi. Un bilancio drammatico che sale di ora in ora. Le immagini delle persone scomparse, tra cui anche bambini e neonati, stringono il cuore. Si tratta di un'ennesima ferita all'umanità di tutti noi", ha dichiarato in una nota il ministro della Difesa Guido Crosetto, che poi ha sottolineato la necessità di fermare gli scafisti. 

"Il dramma delle troppe vite umane sacrificate, per mero profitto, dai trafficanti di uomini e donne, meritano rispetto e dolore ma anche rabbia e reazione. Gli scafisti senza scrupoli vanno contrastati in ogni modo, con una risposta corale, seria, strutturata, che tolga loro la possibilità di sfruttare la povertà, le guerre, i cambiamenti climatici, per i loro biechi interessi", ha continuato Crosetto. Che poi ha lanciato un appello: "L'Europa deve far sentire la sua voce e deve essere una voce unica, corale, condivisa tra Stati e Istituzioni, battendosi per la pace ovunque, investendo nella crescita dei paesi più poveri, offrendo asilo e possibilità di ingresso strutturati, controllati, legali e gratuiti, facendo accordi con i Paesi di partenza dell'immigrazione illegale. Non dobbiamo più permettere il ripetersi di simili tragedie e nessuno può girarsi dall'altra parte. L'Italia è la porta del Mediterraneo ma le sue frontiere sono le porte di tutta l'Unione europea".

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