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Guardia Costiera, "motovedette in azione": la risposta che gela la sinistra

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Accuse pesanti sono state lanciate contro tutto il sistema dei soccorsi in mare dopo la tragedia di Cutro. La Guardia Costiera, più volte finita nel mirino di queste accuse, ha già fatto sapere che la sofferenza di fronte al naufragio è profonda ma si è anche difesa raccontando come sono andate davvero le cose domenica 26 febbraio. E ha sottolineato il suo impegno costante nei soccorsi in mare: basti pensare che ha soccorso 9mila migranti dall’1 gennaio 2023 a oggi. Oltre 55mila persone, invece, sono state soccorse nelle operazioni coordinate dal Corpo nel 2022. A farlo sapere è proprio il Comando generale delle Capitanerie di Porto in una nota. Nella stessa nota si comunica pure che diverse motovedette sono state occupate questa notte in una operazione di salvataggio che ha riguardato 211 persone a bordo di un peschereccio questa notte al largo di Lampedusa.  

 


Tutti i migranti sono stati tratti in salvo mentre tentavano di raggiungere le coste italiane. La Guardia  Costiera ha precisato che le motovedette sono intervenute in zona Sar (ricerca e salvataggio) italiana e poi hanno fatto rotta verso il porto di Lampedusa, "dove i naufraghi sono giunti in sicurezza, tra cui anche il presunto scafista, poi affidato alle Forze di Polizia". 

 

I soccorsi sono avvenuti in "condizioni metereologiche avverse", ci ha tenuto a precisare il Comando generale delle Capitanerie di Porto. Di qui una considerazione: che le operazioni di salvataggio dei migranti "sono risultate particolarmente complesse per le condizioni meteo-marine avverse, il numero elevato di persone a bordo e le condizioni precarie dell’imbarcazione alla deriva, che iniziava ad imbarcare acqua". Una situazione che sembra rimandare subito a quanto successo domenica scorsa al largo delle coste calabresi. In quel caso, però, non c'è stato nulla da fare e il barcone che stava cercando di avvicinarsi all'Italia è naufragato. 

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