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Luca Ricolfi, il sospetto sui naufragi: "Vogliono creare un problema"

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Prima Cutro, poi la Libia. I naufragi non accennano a fermarsi. Una tragedia che mette Luca Ricolfi sull'altolà. Ospite di Tiziana Panella a Tagadà, il sociologo ricorda che "le imbarcazioni che danno luogo a naufragi sono presenti nel Mediterraneo da una decina d'anni". Nella puntata di lunedì 13 marzo in onda su La7, Ricolfi svela l'altra faccia della medaglia: "Anche negli anni scorsi abbiamo avuto moltissimi naufragi e avvengono ogni settimana. Perché tutto questo clamore mediatico non è quasi mai stato sollevato negli anni scorsi pur essendo la frequenza dei naufragi analoga?", è la domanda che il sociologo rivolge prima di darsi una spiegazione.

 

 

"La risposta - prosegue - è che si vuole creare un problema al governo Meloni. La situazione è sostanzialmente la stessa però c'è un governo di centrodestra e quindi c'è una concentrazione mediatica contro il governo che è contraddetta, però, dalla percezione dell'opinione pubblica". Presto spiegato: "I media hanno un doppio standard: se c'è un governo presunto cattivo lo attaccano selvaggiamente, se c'è un governo presunto buono di sinistra allora c'è understatement. Ma l'opinione pubblica la vede in maniera completamente diversa e attribuisce la responsabilità a Giorgia Meloni nella misura del 7,5 per cento".

 

 

I sondaggi infatti parlano chiaro: "Più del 60 per cento degli italiani indica altre cause". Tra queste gli scafisti, l'Europa e poi i Paesi d'origine. "C'è un sondaggio di Euromedia Research sul naufragio di Cutro che è molto chiaro su questo punto. Perché i media usano un doppio standard a seconda del tipo di governo e l'opinione pubblica ha un giudizio fermo che ridimensiona le responsabilità dei governi e punta l'occhio in tutt'altra direzione"., conclude l'esperto mettendo la parola fine alla polemica.

 

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