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Open Arms, "cambiò rotta": il documento "sparito", gioco sporco contro Salvini?

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Una testimonianza in grado di ribaltare il processo sulla Open Arms, quella di Stefano Oliva, Comandante del sommergibile che il primo agosto del 2019 intercettò e seguì la ong. il Capitano di corvetta ha deposto, in data venerdì 24 marzo, la sua versione di quanto accaduto. Una versione che favorisce Matteo Salvini, accusato di sequestro di persona e rifiuto d'atti d'ufficio per aver impedito lo sbarco di 147 migranti dalla nave dell'ong spagnola. "Ci siamo imbattuti casualmente nella nave Open Arms. Era fra le imbarcazioni monitorate con periscopio, sonar, radar, con tutti i sensori di bordo. Non ci era mai stata segnalata prima della notte dell'1 agosto del 2019. L'abbiamo segnalata alla nostra centrale operativa sommergibili", afferma Oliva durante il processo che si sta celebrando nell'aula bunker del carcere Ucciardone di Palermo.

Il sommergibile, un sottomarino della Marina militare italiana in azione, seguì la ong per 50 miglia circa, "in 17 ore di monitoraggio". Il Capitano tiene a precisare che "l'abbiamo seguita quando ha cambiato rotta e ha aumentato la velocità. Ma la loro imbarcazione era più veloce di noi, tanto che siamo arrivati sul luogo del soccorso quando erano già iniziate le operazioni di trasbordo dei migranti".

 

 

Già mesi fa il sommergibile aveva svelato nuovi dettagli che sollevano grossi dubbi sull'operato della Open Arms. In particolare l'imbarcazione riprese la ong di fronte alle coste della Libia. Accanto due gommoni e un barchino blu. Insomma, è possibile che la nave della Ong fosse in contatto con qualcuno a bordo del barchino carico di migranti? Per Giulia Bongiorno, legale dell'allora ministro dell'Interno, il materiale audio, fotografico e video è un documento fondamentale che accenderebbero una nuova luce sulla vicenda e sulla condotta della ong con la possibile presenza di scafisti. Si tratta, comunque, di materiale che mai era stato messo agli atti e che perfino il Senato non aveva visionato quando fu chiamato a esprimersi sull'eventuale processo a carico di Salvini.

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