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Immigrazione, schiaffo dell'Ue all'Italia: "Nessun ricollocamento obbligatorio"

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Sul fronte migranti pare non si riesca a trovare proprio un accordo in Ue. Lo dimostrano le ultime dichiarazioni fatte in ambito europeo: in riferimento al nuovo Patto per la migrazione e l'asilo, su cui i 27 Stati membri non hanno ancora trovato un'intesa, la presidenza svedese ha chiarito che sta mediando sulla bozza. "Sia chiaro: il ricollocamento obbligatorio non era, non è e non sarà nella proposta", ha fatto presente la ministra per la Migrazione svedese Maria Malmer Stenergard in un tweet rilanciato dalla commissaria europea agli Affari interni Ylva Johansson.

 

 

 

Non è neanche prevista, insomma, l'ipotesi di ricollocamento obbligatorio dei migranti dai Paesi di primo arrivo verso gli altri Stati europei. Cosa su cui invece insiste parecchio proprio l'Italia, dal momento che il meccanismo di solidarietà volontaria ha prodotto risultati a dir poco insoddisfacenti.

 

 

 

"La solidarietà obbligatoria è un'altra cosa - ha sottolineato Stenergard -. I Paesi di primo ingresso hanno bisogno di sostegno nel loro importante lavoro di gestione delle frontiere esterne. Ma il trasferimento obbligatorio è fuori discussione". Per "solidarietà obbligatoria", ha poi spiegato, "si intende un contributo con denaro o rafforzamento delle capacità", mentre per "ricollocamento obbligatorio si intende accoglienza obbligatoria dei richiedenti asilo".

 

 

 

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