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Immigrazione, l'ammiraglio De Felice: "Serve l'intervento dell'Aja"

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Nicola De Felice
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In Libia, in Algeria come in Tunisia operano, da anni, loschi individui artefici del vergognoso mercimonio di esseri umani, speculatori a pagamento dei bisogni e dei desideri di migliaia di africani e asiatici. Alcuni di loro sono strettamente collegati a cellule di Al-Qaeda provenienti dall’Iran, ex foreign fighter, iracheni ed egiziani in contatto con le mafie subsahariane, in particolare ciadiane e nigeriane, con esperienza di combattimento e di gestione di campi di addestramento. Questi pericolosi individui presenti a Tripoli e nel sud della Tunisia gestiscono il monopolio delle partenze dei clandestini verso l’Italia, con l’obiettivo non solo di lucrare sulle esigenze e sulle speranze di vita di uomini, donne e bambini, ma anche di trafficare in armi e droga in Africa e in Italia, appoggiandosi anche su estremisti islamici radicalizzati quali potenziali terroristi in Italia, Germania, Francia e Belgio.

Gli arrivi di clandestini di questi ultimi giorni, direttamente dalla Tunisia a Lampedusa, in Calabria o in Puglia dalla Turchia o nelle varie città portuali italiane con le navi Ong, secondo i dati forniti dal Ministero dell’Interno includono, oltre ai soliti bengalesi e tunisini, anche migranti di etnia costa ivoriana, senegalese, nigerina, nigeriana, siriana, sudanese, egiziana, pachistana, afgana, iraniana, kuwaitiana ed etiope. Non minore responsabilità hanno i sovvenzionatori diretti e indiretti di questo mercato di schiavi del XXI secolo come la Chiesa Evangelica tedesca, il più importante finanziatore delle navi Ong: con il loro fattore attrattivo (pull factor) queste navi negriere non solo incitano e facilitano il traffico di clandestini paganti, arricchendo i mercanti di esseri umani, ma mettono a rischio la sicurezza e la vita dei propri concittadini, facilitando l’arrivo di potenziali terroristi in Europa.

 


LE CHIESE TEDESCHE
Da anni segnalo come il principale finanziatore delle Chiese tedesche è proprio il suo governo che non ha mai abolito i contributi statali “Staatleistungen” che i Länder versano alle diocesi cattoliche e protestanti. A questa forma di finanziamento pubblico diretto va aggiunta la tassa ecclesiastica “Kirchensteuer” che i cittadini devolvono alle proprie chiese al momento della dichiarazione annuale dei redditi. Mi domando se non è il caso che il governo italiano chieda chiarimenti alla Germania richiamando ufficialmente il nuovo ambasciatore tedesco a Roma, Hans Dieter-Lucas. Che l’Italia si faccia dunque promotrice verso la Corte Penale Internazionale, cioè il tribunale per crimini internazionali con sede all’Aja. Essa ha competenza per i crimini più rilevanti che riguardano la comunità internazionale comei crimini control’umanità. L’Italia, come Stato parte o attraverso il Consiglio di Sicurezza dell’Onu, può assegnare il caso del reato di mercimonio degli esseri umani alla Corte in parola, avendo essa una competenza complementare a quella dei singoli Stati.

LA CORTE PENALE
Definita nel 1998 con lo Statuto di Roma, la Corte Penale Internazionale ha giurisdizione sovranazionale e può processare individui (quindi non gli Stati) responsabili di crimini di guerra, genocidio, crimini contro l’umanità, crimine di aggressione commessi sul territorio e/o da parte di uno o più residenti di uno Stato parte, nel caso in cui lo Stato in questione non abbia le capacità o la volontà di procedere in base alle leggi di quello Stato e in armonia con il diritto internazionale.

 

 

La giurisdizione della Corte si esercita nel caso di crimini commessi sul territorio di uno Stato parte o da un cittadino di uno Stato parte. Ne consegue che anche i crimini commessi sul territorio di uno Stato parte, da parte di un cittadino di uno Stato non parte, rientrano nella giurisdizione della Corte. Come per Putin, essa indaga sui casi sottopostogli dagli Stati, dal Consiglio di sicurezza Onu, ma anche da semplici cittadini.

(*) ammiraglio di divisione

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