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Capezzone, "la crisi isterica del mondo accoglione contro Meloni"

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Sul versante pop e superpop "l'epopea negativa di Chiara Ferragni domina le prime, a partire da quella di Libero con il soccorso rosso della sinistra, da Bersani a Boldrini fino alla Rodotà sulla Stampa". 

Dopodiché, spiega il direttore editoriale di Libero Daniele Capezzone nel suo "Occhio al caffè - rassegna politicamente scorrettissima", tengono banco le due intese in sede europea su Patto di stabilità e immigrazione. "Appare incontestabile che le parole d'ordine di Giorgia Meloni abbiano fatto breccia e che siano state usate da Ursula Von der Leyen, ne è prova la crisi isterica di tutto il mondo accogliente e accoglione, che grida al fascismo". 

Altro punto: "Papa Francesco ieri ha avuto una giornata impegnativa, perché a margine degli appuntamenti principali ha visto Mario Draghi e poi è apparso accanto a lui Luca Casarini, che gli ha dato un cinque. Al di là delle modalità discutibili a livello di forma, è una potente risposta di Bergoglio a chi diceva che la Santa Sede è stata ingannata da Casarini. Ma che ingannata, c'è proprio un endorsment totale, 'tornate in mare per me'. Il Vangelo secondo Luca (Casarini)". 

Detto del discorso di Mattarella ("Niente cenni alle riforme costituzionali, ma critica agli oligarchi del web"), si segnala la protesta di Marco Travaglio contro la legge-bavaglio ("Noi sul Fatto continueremo a pubblicare tutto"). Infine, Donald Trump fatto fuori dalla corsa alle presidenziali dalla Corte suprema del Colorado. "Alla fine Trump farà ricorso e realisticamente avrà soddisfazione, è impensabile che un cittadino venga messo fuori gioco e negli Usa persino una persona condannata in carcere potrebbe candidarsi. Tutto questo rafforza semmai Trump".

 

 

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