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Migranti, strage nel Mediterraneo: "Almeno 60 vittime"

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Nuova strage nel Mediterraneo. I 25 migranti soccorsi ieri al largo della Libia da Ocean Viking di Sos Mediterranee hanno riferito che almeno 60 persone sono morte, tra cui donne e almeno un bambino: "Sono partiti da Zawiya - riporta la ong - 7 giorni prima di essere salvati. Il motore si è rotto dopo 3 giorni, lasciando la barca alla deriva senza acqua e cibo. I sopravvissuti dicono che almeno 60 persone sono morte durante il viaggio, tra cui donne e almeno un bambino".

Dopo il salvataggio delle persone in condizioni di salute precarie, è stata effettuata un’evacuazione medica con la Guardia costiera italiana. Si tratta di "due persone svenute che le nostre squadre non sono riuscite a rianimare sono state trasportate in Sicilia in elicottero", aggiunge Sos Mediterranee. I trafficanti di essere umani dunque continuano a far morire migranti in mezzo al mare. I viaggi della speranza sempre di più si trasformano in tragedie come questa.

 


E il ministro degli Esteri, Antonio Tajani non usa giri di parole per definire l'orrore di questi signori della morte: "I trafficanti di esseri umani sono gli stessi che trafficano armi e droga. Portano queste persone qui con il miraggio di venire a lavorare e avere una vita migliore". "Ho ascoltato storie allucinanti di ragazze per esempio etiopi che venivano violentate più volte davanti ai padri e fratelli perché volevano che fossero pagati più soldi per farle partecipare ai viaggi della speranza verso l'Europa", ha aggiunto il titolare della Farnesina, sottolineando che "il percorso della disperazione non inizia e finisce in Italia o in Europa, dove magari le donne vengono sfruttate attraverso l'abuso del loro corpo". Infine va ricordato che le Ong fanno sciacallaggio su queste tragedie per chiedere al governo di revocare i fermi (legittimi) sulle navi che di fatto violano le norme italiane. 

 

 

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