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Immigrazione, drastico calo degli arrivi irregolari: "Merito del governo"

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Drastico calo degli attraversamenti irregolari delle frontiere nell'Unione europea: lo confermano gli ultimi dati raccolti da Frontex (l'Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera), secondo cui nei primi sei mesi del 2024 questo numero di attraversamenti è sceso di quasi un terzo (30%), arrivando a circa 94 mila. Tra le principali rotte migratorie, i Balcani occidentali e il Mediterraneo centrale hanno registrato le maggiori diminuzioni nei rilevamenti di attraversamenti irregolari delle frontiere. Parliamo rispettivamente del -72% e -61%.

Gli aumenti maggiori li hanno registrati invece l'Africa occidentale e la frontiera terrestre orientale (rispettivamente +174% e 148%). I cambiamenti più significativi, in ogni caso, si sono visti lungo la rotta del Mediterraneo centrale. Rotta che, se un anno fa ha visto il maggior numero di attraversamenti irregolari, negli ultimi mesi invece ha continuato a mostrare una tendenza al ribasso. Nonostante un calo del 61% rispetto allo scorso anno, quest'anno è comunque rimasta la via più attiva con quasi 26mila rilevamenti. A giugno il numero degli arrivi è sceso a 4.500, con un calo di oltre il 71% rispetto allo scorso anno.

 

 

 

Questi dati - ha commentato il capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera dei deputati Tommaso Foti - "confermano l'efficacia delle politiche del governo Meloni sulla gestione dei flussi migratori". Poi ha aggiunto: "Il merito del governo italiano è stato quello di coinvolgere le nazioni di origine e di transito nella lotta ai trafficanti di morte attraverso soluzioni strutturali come il Piano Mattei per l'Africa sfruttando il nostro ruolo geopolitico strategicamente importante. Oltre a contrastare gli ingressi irregolari attraverso i canali illegali come avvenuto con l'esposto del presidente Meloni riguardante il click day, la lungimiranza di Fratelli d'Italia è stata anche quella di coinvolgere le nazioni europee a sostenere che il primo diritto dei popoli africani è quello a non dover emigrare, potendo trovare nella propria terra le condizioni per la propria realizzazione. Con buona pace di quelle forze politiche di sinistra che vedevano nell'immigrazione incontrollata un potenziale serbatoio di voti". 

 

 

 

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