Roma, 16 giu. (askanews) - In migliaia sono scesi nelle strade di Palma di Maiorca, in Spagna, per protestare contro il turismo di massa e i prezzi degli alloggi arrivati alle stelle, in una delle località maggiormente prese d'assalto del Paese in estate.
Una manifestazione pacifica, con cori e cartelli con scritto "Chi ama Maiorca non la prostituisce", "La città è per chi ci vive, non per chi la visita" e "Turisti a casa". "L'anno scorso abbiamo avuto più di 18 milioni di turisti. Chiediamo una riduzione per proteggere il benessere delle generazioni future" ha detto Joan Femenias, membro della piattaforma Less Tourism, More Life. "Oggi siamo qui a protestare per difendere una vita dignitosa nelle Isole Baleari - ha aggiunto una donna - da molto tempo non riusciamo a sostenere il costo della vita qui. Non possiamo comprare casa, non possiamo affittarla e il sovraffollamento turistico ci soffoca. Oggi difendiamo i nostri diritti di cittadini. Vediamo se finalmente le autorità ci ascoltano e applicano misure per migliorare la nostra qualità di vita".
Un problema di molte isole spagnole, così come di località turistiche anche italiane prese d'assalto durante le vacanze e che da tempo chiedono provvedimenti per regolare e controllare il flusso dei visitatori, che mettono a rischio anche le bellezze e il patrimonio artistico. "Abbiamo perso la nostra dignità. Abbiamo prostituito Maiorca. L'abbiamo venduta. Ora basta" ha concluso un uomo.