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Trump, la mossa che cambia la storia: svela i file segreti sulla morte di Kennedy

Con un'iniziativa dal forte impatto mediatico, Donald Trump ha annunciato su Twitter: «Se non riceverò ulteriori informazioni (in senso contrario, ndr) consentirò in qualità di presidente la diffusione dei JFK FILES a lungo bloccati e classificati». Il riferimento è ai documenti ancora segreti (circa 3.000 e i 30.000 già resi noti ma coperti da omissis) sull'assassinio del presidente democratico della «nuova frontiera», John F. Kennedy, il 22 novembre 1963 a Dallas. Trump ha chiarito che questo avverrà il 26 ottobre prossimo quando saranno passati 25 anni dal 1992 quando venne approvata la legge «President John F. Kennedy Assassination Records Collection Act» che aveva stabilito che i file sarebbero dovuti diventare pubblici dopo appunto 5 lustri. Non è chiaro quanti documenti Trump intende realmente rendere pubblici, al limite usando l'escamotage della «ragion di Stato», sostenendo che gliel'hanno chiesto i servizi segreti, potrebbe mantenere segreti i più delicati e recenti. Il Washington Post riferisce che tra i documenti ancora segreti ci sarebbero quelli «sulle attività di alti funzionari della Cia dal 1960, funzionari ben consapevoli delle attività (dell'omicida ufficiale di Kennedy, Lee Harvey) Oswald nei giorni prima» che con un fucile di precisione italiano, Carcano, dal IV piano di un deposito di libri sparasse al presidente. In particolare «il viaggio a Città del Messico di Oswald a fine settembre del 1963 (due mesi prima dell'assassinio di Kenendy) ed il corteggiamento (subito da parte di ) spie cubana e sovietiche». Oswald venne arrestato immediatamente dopo i 3 colpi sparati ma non parlò mai perchè venne assassinato a sua volta da Jack Ruby mentre, accompagnato dalla polizia di Dallas, veniva scortato fuori dal commissariato Prima della pubblicazione del Twitter presidenziale il sito Politico aveva invece sostenuto la versione del «bicchiere mezzo vuoto», ossia che Trump - salvo ripensamenti dell'ultima ora - potrebbe bloccare la pubblicazione di una parte dei documenti classificati relativi all'assassinio di Kennedy. Secondo la testata a restare nei cataloghi segreti dei National Archives, gli archivi di Stato, ci sarà una porzione selezionata dei circa 3.000 documenti rimanenti. Alcuni di questi documenti non vennero redatti prima degli anni Novanta, ha precisato la Casa Bianca, e quindi occorre verificare che non siano riconducibili a qualcuno, mettendo a rischio la sicurezza nazionale. Secondo Politico, la Cia sta facendo pressioni su Trump affinché alcuni file non vengano pubblicati. «Penso che vedrete tanti fascicoli la prossima settimana, però non tutti, sfortunatamente», ha riferito al Politico la fonte dell'amministrazione vicina al dossier. Lo stesso Trump non è estraneo a teorie cospirazioniste. Durante le presidenziali ha collegato l'assassino di Kennedy al padre del suo ex rivale alle primarie repubblicane, Ted Cruz. La legge del 1992 era stata approvata dal Congresso proprio a seguito del putiferio scatenato da «JFK», il film-inchiesta di Oliver Stone che aveva dato voce ai dubbi e ai misteri legati alla morte del 35esimo presidente, malgrado alcune ombre sul suo passato e quello della famiglia, il più amato dagli americani.

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