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Egitto, dramma allo stadio: scontri tra tifosi e polizia, almeno 25 morti

Quello che doveva essere un normale derby Zamalek e Enppi, ieri in Egitto, si è trasformato in una strage. A tre anni dalla strage di Port Said - che nel 2012 aveva registrato 74 vittime - l'Egitto ritorna con una nuova battaglia che conta 25 morti. All'origine della strage, il ristretto numero di biglietti, solo 5 mila per i 10 mila ultrà dello Zamalek. Il fatto - Erano passate le 18 quando, sui social, hanno iniziato a girare le prime notizie degli scontri. Si è scatenato un vero inferno, affermano i media locali. Il ministro degli interni afferma "volevano entrare senza biglietto, siamo dovuti intervenire", e ha colpito gli ultrà con gas lacrimogeni. Poco dopo la notizia degli incidenti uno dei giocatori dello Zamalek, Omar Gaber, si sarebbe rifiutato di giocare la partita, e i tifosi che erano riusciti ad entrare si sono grati mostrando le spalle al campo da gioco. Un'ora dopo l'inizio degli scontri ilbilancio contava già 20 morti. Diversi veicoli sono stati danneggiati e bruciati, e le foto che circolano in rete mostrano i luoghi dell'incidente completamente devastati. Le morti sono state causate dai gas lacrimogeni lanciati dalla polizia, anche se diverse vittime hanno perso la vita calpestati dalla folla che tentava di fuggire. Ritorno al passato - Ritorna quindi la questiona sicurezza in Egitto, che aveva vissuto un dramma simile nel 2012. Lo scontro di tre anni fa, fortemente politicizzato, portò in modo non secondario alla caduta del regime di Hosni Mubarak, e all'inizio della Primavera Araba. 

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