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Festa del Fatto quotidiano, Roberto Giachetti accusa il M5S e il pubblico esplode: fischi e insulti. Travaglio lo placa

Momenti di tensione alla Festa del Fatto quotidiano a Castel Sant'Angelo, a Roma. Sul palco ci sono Pippo Civati, ex Pd, il grillino rampante Luigi Di Maio, il costituzionalista e presidente della Repubblica a 5 Stelle Stefano Rodotà e, soprattutto, Roberto Giachetti, deputato democratico e in quanto non dissidente destinato a fare la fine del toro nell'arena. Giachetti, da molti considerato il mediatore tra governo e M5S, dimostra coraggio soprattutto quando spiega a colleghi e platea che una riforma elettorale migliore di quella attuale si sarebbe potuta ottenere se, a suo tempo, il Movimento avesse accettato dialogo e compromesso con il Partito democratico. Giù fischi e improperi, un boato dal pubblico. All'improvviso, un uomo con camicia bianca sportiva fa irruzione sul palco microfono alla mano. Momento di incertezza in chi guarda il video su Youtube: che sia Carlo Conti? No, l'abbronzatura vivace e le luci ingannano: è Marco Travaglio, direttore del Fatto e padrone di casa, che invita i presenti a moderare le intemperanze e lasciar parlare la minoranza. Qualche applauso, e un'eco lontana che ha accompagnato tutta la serata: "Ro-do-tà, Ro-do-tà".

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