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Le donne rom che rubavano in metropolitana: 192 denunce, 78 arresti e 25 figli

Le chiamano la banda del passeggino, o le mamme borseggiatrici. È il gruppo di cinque donne rom -tre italiane e due bosniache- professioniste del furto sul metrò, che nella loro carriera di mani leste hanno collezionato 192 denunce e 78 arresti. Qual è il loro segreto? I bambini. Secondo l'articolo 275 del codice penale infatti, non si può tenere in custodia in carcere una donna incinta o con un bambino di età inferiore ai 6 anni, salvo che per casi molto gravi. Quindi ogni volta che la banda bassotti veniva arrestata dalla Polizia locale, la faceva franca il giorno stesso: queste cinque donne hanno in tutto 25 figli -alcuni dei quali molto piccoli- e molte di loro sono anche in stato interressante. Bingo. La tecnica - Come si vede anche nel video che ritrae un classico colpo diffuso dalla Polizia, la tecnica è sempre la stessa: accerchiano la vittima e le sfilano il portafogli mentre sta salendo sul vagone del treno della metro, bloccano la chiusura delle porte con un piede per avere una sicura e semplice via di fuga, e se la svignano indisturbate verso il prossimo furto. Affermano, interrogate dagli agenti, di derubare solo gli stranieri e non gli italiani perché i primi avrebbero riflessi più lenti, sarebbero in poche parole più facili da rapinare. Prese con le mani nel sacco lo scorso 27 giugno nella metropolitana di Milano, il giudice che si è visto costretto a rilasciarle impunite ha emesso la misura cautelare del divieto di dimora in qualsiasi città che abbia una metropolitana. Vivono in camper, sono nomadi, di sicuro non avranno pianto per questo provvedimento. La soluzione sembra dunque essere sempre la stessa, l'unica possibile: tenere sott'occhio la propria borsa, tenerla stretta come se dovesse esservi strappata via da un minuto all'altro. Evidentemente, nulla è più probabile.

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