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Serracchiani a Belpietro: "Con il 40,8 % possiamo votare anche con il proporzionale"

A cinque giorni dal risultato straordinario delle Europee, il Pd si è riunito ieri, 29 maggio, per la direzione generale del partito, per parlare della tabella di marcia e delle scadenze delle riforme. Di questo se n'è parlato, venerdì 30 maggio, alla La telefonata di Maurizio Belpietro in onda su Canale 5 dove è stata ospite Debora Serracchiani, governatore del Friuli e vicesegretario del partito democratico. "Ieri si è fatta un analisi del voto e sopratutto, cosa più importante, Renzi ha rilanciato le sfide che ci riguardono nelle prossime settimane nei prossimi mesi. Un accelerazione per quanto riguarda le riforme istituzionali, in particolare il Titolo V e la riforma della pubblica amministrazione e poi naturalmente al centro di tutto come è sempre stato i temi legati al lavoro, quindi gli impegni del disegno del diegno delega del ministro Poletti, ma anche tutte le iniziative di contorno, non meno importanti che riguarda il costo dell'energia per le imprese, la detassazione e altri interventi per piccole e medie imprese". Forte dell'alto consenso delle europee, la vicesegretaria, sottoline come il Pd può accompagnare un cambiamento dell'Europa stessa, convincendo i paesi che pensano di essere forti adesso che, una frammentazione europea e un voto degli euroscettici cosi alto, mette a rischio prima di tutto loro stessi". Poi incalzata da Belpietro la Serracchiani interviene sull'ipotesi allargamento del partito con i delusi di Sel e M5s. "Questo non è emerso ieri dalla direzione, certo è un parlamento scosso dalla elezioni, ma è tutto normale che ci siano fibrillazioni. Ci sono delle porte aperte verso tutti quelli che vogliono fare delle riforme". Poi interviene sulle riforme, riforma del Senato e Italicum, previste per il mese di giugno. "Il testo come lei sà è un testo condiviso con Forza Italia e Ncd e con altre persone che si sono dette pronte a condividere. Quindi francamente troveremo una soluzione". Poi Belpietro fa notare: "Con il Pd al 40 percento, forse, l'Italicum, che prevede il 36% per vincere, non piace più tanto a Berlusconi". " Io non credo, la riforma elettorale è una riforma importante per il paese. Non possiamo lasciare quel testo inascoltato, io penso ci siano tutte le condizioni per portarlo avanti. Anche perchè avremmo possibilità di andare alle elezioni solamente dopo la sentenza della corte Costituzionale che ci regala un proporzionale a 360°. Con il 40,8 % dei consensi siamo pronti ad andare al voto anche con il porporzionale senza paura".  

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