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Studentesse stuprate a Firenze, il giallo della chat dei carabinieri

Dopo la diffusione della notizia sullo stupro a Firenze, giovedì mattina scorso, i sei militari (due per pattuglia) che alle due e trenta di notte erano intervenuti davanti alla discoteca Flò, riporta Il Tempo, hanno creato una chat di gruppo per capire come fosse possibile che i giornali si fossero inventati questa storia. "Ragazzi, ma avete sentito i tg? Ma parlano del Flò, della rissa. E poi quelle due, ma chi sono? Siamo rientrati tutti, no?". Alla conversazione i due carabinieri indagati (quelli che poi accompagnano le due studentesse americane) non hanno mai partecipato. Loro infatti non hanno più fatto ritorno alla base. Sono entrati con le ragazze nell'androne del palazzo. Poi sono stati accusati di stupro. Il capo pattuglia sabato ha confessato di aver avuto un rapporto sessuale - ma consenziente - con la ragazza Il collega è salito in ascensore con l'altra. L'avrebbe baciata ma lei non ricordava nemmeno il suo volto. Però con il cellulare è riuscita a scattare una foto del militare avvinghiato a lei. Lui sarebbe disperato: "Non fa che piangere da due giorni. Non fa altro. Si dispera, perché non capisce la gravità della situazione. Ma lui non ha avuto rapporti con la studentessa americana, e di sicuro non l'ha stuprata". E ancora: "E' totalmente fuori di sé al punto da non aver nominato di corsa un avvocato, come il collega, da essersi al contrario chiuso in casa nel più assoluto silenzio".

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