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Immagini choc: anziani maltrattati insultati in un ospizio

Anziani maltrattati, insultati, chiusi a chiave nelle loro stanze: è quanto ha scoperto la guardia di finanza in una casa di cura per anziani nel ternano. Il gestore della residenza e 3 operatori sanitari, fra cui un'infermiera, sono stati sottoposti agli arresti domiciliari. Maltrattamenti commessi nei confronti dei pazienti il reato contestato. Altri 2 operatori sanitari sono stati colpiti dalla misura cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi abitualmente frequentati dalle persone ricoverate nella struttura e del divieto di comunicare acon le stesse persone e con gli stretti congiunti. La stessa casa di riposo è stata sottoposta a sequestro preventivo con successivo affidamento della custodia e gestione alla Azienda Usl Umbria 2 di Terni. Una operazione avviata poco più di 3 mesi fa e proseguita anche grazie alla denuncia di alcune persone che, operando all'interno, non se la sono più sentita di tacere di fronte a certi episodi cui avevano assistito. I finanzieri hanno attuato in servizio di controllo all'interno della struttura sanitaria, oltre a pedinamenti e identificazione di persone. Indagine che ha fatto emergere una realta' in cui pazienti malati oppure lucidi e coscienti, se pur deboli e incapaci di reagire, venivano trattati senza alcun rispetto. Secondo quanto riferito dalla guardia di finanza, alcuni operatori percuotevano gli anziani con schiaffi, strattoni e morsi, procurando loro delle lesioni. In altri casi tiravano loro i capelli, gli gettavano in faccia l'acqua contenuta nelle brocche o nei bicchieri, lanciavano cuscini e tovaglioli, oppure gli facevano 'il gesto dell'ombrello' o altri gesti osceni, toccandosi le parti intime. Li deridevano minacciandoli di colpirli con scarpe o altri oggetti e, infine, li lasciavano per ore 'parcheggiati' in un angolo, senza alcuna compagnia, per zittirli. In altri casi - sempre secondo quanto riferito dai finanzieri - gli ospiti erano sottoposti a una sorta di supplizio cinese: ogni minuto una botta in testa, ripetuta decine di volte per oltre un'ora. Gli anziani, soprattutto quelli con particolari problematiche comportamentali, venivano anche chiusi a chiave nelle loro stanze. Contestate poi violazioni alle più elementari norme sulla sicurezza igienico-sanitaria degli alimenti, sull'igiene e la vigilanza.

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