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Giornata della memoria, l'appello doloroso della Scuola Sant'Anna

Un appello doloroso, un richiamo alla nostra coscienza, a riflettere sui tanti aspetti tangibili legati alla Shoah, come quello dell'espulsione delle studentesse e degli studenti ebrei dalle università. Si intitola appunto "L'appello" l'installazione dell'artista Gianni Lucchesi, che ha aperto la Giornata della Memoria all'interno della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa, evento patrocinato anche dalla Scuola Normale Superiore e dall'Università di Pisa.

Spiega l'artista Gianni Lucchesi: "Il messaggio è di tenere viva la memoria. La memoria purtroppo si sta allontanando, e si stanno allontanando anche le persone che hanno vissuto questo orrore. Il nostro compito è mantenere alta l'attenzione verso, più che questa disumanità, questa umanità distorta. Sono cose accadute allora ma che purtroppo si sono ripetute e stanno accadendo ancora oggi".

In Aula Magna si sono susseguite immagini, letture, racconti, testimonianze, tra cui quella di Eugenio Occorsio, giornalista di Repubblica, figlio del magistrato Vittorio ucciso dai neofascisti di Ordine Nuovo: "E' per questo sono importanti eventi come il Giorno della Memoria, perché contribuiscono a diffondere la conoscenza di cosa sono stati il fascismo e il nazismo e di quali danni incommensurabili hanno portato. E la Shoah è il simbolo di questi danni inauditi, indimenticabili, imperdonabili" dice.

Il coordinamento scientifico di questa celebrazione della Giornata della Memoria è stata curata dai docenti della Scuola Sant'Anna Michele Emdin e Barbara Henry. Per Emdin, professore di cardiologia,

"Come ha scritto Primo Levi, se è accaduto può accadere di nuovo. Anzi, sta accadendo di nuovo. L'uomo prevale nel male sull'uomo e la donna in molti punti del nostro mondo. Sappiamo cosa sta accadendo in Ucraina, in Iran, in Afghanistan, ma anche ogni giorno nel nostro Paese, dove quello che è accaduto, sta accadendo di nuovo. Quindi il nostro intento è di promuovere una cultura del rispetto di se stessi e degli altri". Osserva Barbara Henry, professoressa di Filosofia Politica: "Diventare ancora più capaci, magari lavorando di più con le scuole e con gli insegnati di ogni livello di formazione, per mobilitare, rendere parte vissuta dell'educazione il bisogno di imparare precocemente ad individuare, con sensibilità, anche le forme più subdole di discriminazione che hanno trovato nell'evento incommensurabile, ma ancora canonico, della Shoah, il suo momento culminante".

Grazie a iniziative come queste, la Scuola Sant'Anna rinnova il proprio impegno a costruire un laboratorio permanente della memoria.

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