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Droga, Augusta Montaruli (FdI): "Lieve entità e confisca, ecco cosa cambia"

Augusta Montaruli, deputata di Fratelli d’Italia, è ospite di Parlamentari scatenati, la rubrica di Libero dedicata ai disegni di legge dei parlamentari. L’Onorevole, intervistata da Costanza Cavalli, ha presentato una proposta di legge su “produzione, traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti o psicotrope nonché di ipotesi particolari di confisca”. La proposta di legge si compone di due articoli: il primo dedicato allo spaccio di lieve entità, il secondo è sulla confisca dell’oggetto del reato. Ma che cosa si intende per “lieve entità”? “Comunemente si confonde la lieve entità con il piccolo spaccio, ma i parametri non sono questi”, spiega Montaruli, “Si tratta infatti solo della quantità della sostanza stupefacente, sia essa una droga cosiddetta pesante, come l’eroina, o una droga leggera”. Fino ad oggi a definire il concetto di “lieve entità” è stata la giurisprudenza: da un anno di sentenze si ricava che per “lieve entità” s’intendono, per esempio, 150 grammi di cocaina, 107 di eroina, 380 di hashish, 250 di marijuana. In questo senso il governo si è mosso: “La prima parte della mia proposta di legge è stata introdotta nel Decreto Caivano: impediremo così che lo spacciatore, arrestato per vendita di stupefacenti di lieve entità, non torni immediatamente in strada”, dice la deputata. “In questo tipo di reati il piccolo spacciatore è solamente la parte visibile della macchina della criminalità organizzata: per questo sono contraria alla depenalizzazione per i reati legati agli stupefacenti”. Resta da approvare la seconda parte della proposta di legge, quella che tratta della confisca: “È assurdo che i proventi di una forma di spaccio, ancorché definita di lieve entità, tornino nella mani della criminalità”.

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