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Giappone, il femminismo arriva nel Paese del Sol Levante: Aiko studia da imperatrice

I giapponesi vogliono una donna come imperatore. Lo dice un recente sondaggio realizzato per l’agenzia Kyodo secondo cui l’80% dei sudditi di Naruhito sarebbe d’accordo che a salire sul trono dopo l’attuale imperatore fosse la sua unica figlia, la 19enne Aiko. Invece la linea di successione nipponica è soltanto maschile: al primo posto c’è Akishino, fratello del monarca, poi Hisahito, figlio di Akishino. Terzo è lo zio Masahito, principe Hitachi, che ha già 85 anni. Ed è proprio la scarsità di eredi maschi e lo scandalo legato alla rivelazione della depressione di Masako, la moglie di Naruhito, che hanno portato i giapponesi a interrogarsi se non fosse arrivato il momento di concedere alle donne di salire sul trono non solo come imperatrici consorti. Si tratta dell’ennesima moderna rivoluzione femminista? Non proprio: nella storia del Sol Levante si contano otto imperatrici regnanti. E la stessa divinità suprema da cui discendono i monarchi è la dea del Sole Amaterasu. A relegare le donne a un ruolo subalterno fu nel 1889 la Costituzione Meiji quando Tokyo voleva modernizzarsi copiando l’Occidente. Come spesso accade, insomma, il Giappone guarda al futuro tornando al suo passato.

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