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I pagamenti elettronici volano, basta criminalizzare chi usa il contante

Carte di credito, bancomat, telefonini. Tra i tanti effetti che ha avuto la pandemia c'è stato anche quello di spingere gli italiani verso i pagamenti digitali. Le indagini diffuse negli ultimi mesi, spiega Sandro Iacometti in questa nuova puntata della sua rubrica di Economia,  dimostrano che la conversione dei connazionali alle transazioni elettroniche sono numerose. Una delle più autorevoli è quella recentemente realizzata dall'Ipsos per Adyen, una piattaforma di pagamento internazionale che collabora con società come Spotify e Microsoft. Ebbene dall'indagine emerge che oltre l'85% degli italiani è ormai orientato verso soluzioni digitali, mentre solo il 15% rimane legato al contante per fare i suoi acquisti. Circa il 30% della popolazione utilizza addirittura i più moderni pagamenti attraverso borsellini telematici o telefonini. Sette italiani su dieci hanno inoltre apprezzato l'innalzamento della soglia a 50 euro per i pagamenti con la carta di credito senza la necessità di digitare il pin e il 68% ha accolto favorevolmente il programma di cashback varato dal governo. Per quanto riguarda i volumi, secondo le rilevazioni del Politecnico di Milano, malgrado un calo dei consumi del 13%, i pagamenti elettronici si sono praticamente mantenuti stabili a 268 miliardi di euro, passando dal 29 al 33% del totale delle transazioni. Certo, la quota di acquisti effettuati con il contante resta ancora alta. Ma i numeri dell'anno passato e i sondaggi sui primi mesi di quello in corso dimostrano che l'Italia sta viaggiando velocemente in direzione di un sorpasso del digitale sulla carta. Una buona notizia? L'Italia esce finalmente dalle caverne e si incammina verso il futuro? E' da vedere. Ci sarebbe molto da discutere su questioni come la sicurezza informatica, la protezione dei dati sensibili, i costi delle transazioni. Su un punto, però, la svolta è senz'altro positiva. Più cresceranno autonomamente i pagamenti elettronici e meno, almeno si spera, il fisco e i governi si ostineranno a considerare chi usa il contante un terribile criminale che vuole solo nascondere i suoi loschi traffici.

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