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Ddl Fiano, Ignazio La Russa e il gesto clamoroso in aula: saluto fascista a casa della Boldrini

Un moto d'orgoglio (fascista) a Montecitorio, casa di Laura Boldrini. Non poteva che essere Ignazio La Russa, storico colonnello di Msi e An prima e Fratelli d'Italia oggi, a incarnare il senso di amarezza e rabbia della destra di fronte al Ddl Fiano in votazione alla Camera. Il disegno di legge targato Pd, approvato, introduce il reato di propaganda fascista che coinvolge ogni tipo di espressione che si richiama, più o meno direttamente, a Benito Mussolini, a Hitler e al Ventennio.  La Russa contrattacca, parla di legge liberticida, e nella foga del discorso, ironico ma nemmeno troppo, si lascia andare addirittura a un braccio teso. Un saluto romano appena accennato, giusto per ricordare i tempi andati. Prima e dopo, come conferma il video pubblicato dall'agenzia Vista su Youtube, parole di fuoco: "Sarà che mi viene da ridere - ha detto il deputato di FdI - abbiamo fatto solo un intervento, abbiamo esaurito il tempo! Capisco, comincia già una certa limitazione della libertà di pensiero. Comunque non avrei bisogno di tempo, perché questa legge non vieta soltanto il parlare, non vieta soltanto il dire, lo scrivere, il pensare, il raffigurare, il disegnare, il dipingere, lo scolpire cose che non piacciono a questo regime politico, ma vieta anche la gestualità. Ma si è mai visto al mondo un provvedimento, che nega la gestualità, che ti dice come devi muovere il tuo corpo?". "Perché il provvedimento - continua La Russa - dice che è vietata, non solo la distribuzione eccetera, ma anche la gestualità che richiama. Per cui, d'ora in poi, state attenti ad alzare la mano oltre la spalla, state attenti a mettere le mani sui fianchi, state attenti a camminare con la gamba alzata orizzontalmente quando camminate, state attenti ad accentuare il mento. Se voi accentuate il mento, potete essere passibili di due anni di galera! Perché l'accentuare il mento richiama certamente quel mostro, che fu Benito Mussolini".

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