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Euro, la farsa della grillina Castelli dalla Gruber: due minuti di follia in diretta, Becchi la umilia

Mercoledì sera l'onorevole Laura Castelli, una delle figure televisive del M5S, ha fatto una delle sue più belle figure a Otto e mezzo a La7 e chiarito con grande acume una volte per tutte la posizione chiarissima del MoVimento sul tema dell'euro. Qui la trascrizione dei passi più significativi di un intervento storico: dopo tante ambiguità finalmente parole chiare e precise sul tema che sta a cuore a tutti gli italiani. Leggete, riflettete e poi fatevi una domanda, una sola soltanto: ma questi dovrebbero governare l'Italia per i prossimi 5 anni? Laura Castelli: "Noi abbiamo detto che vogliamo fare un referendum sull'euro per far scegliere i cittadini, quindi…". Lilli Gruber: "Lo proponete pur sapendo che non è possibile fare un referendum sull'euro per i trattati internazionali e perché la Costituzione non lo prevede?". Castelli: "Ma… in realtà non è vero. A me la politica in cinque anni ha insegnato che tutto è possibile… Non è vero che certe cose non si possono fare. Si trova sempre il modo. Noi abbiamo raccolto le firme, siamo convinti che si possa fare…". Carlo Cottarelli: "Vabbé…. Ma siete d'accordo a uscire da soli?". Castelli: "Non si dice cosa si vota…". Gruber: "Se voglio votare per un referendum sull'euro significa che voglio uscire". Castelli: "Ma vede, non è un tema ideologico è un tema tecnico. Il discorso sarebbe lungo... E rientra tra l'altro nelle mie competenze. Io credo che l'euro sia stato un problema per il costo del lavoro, per la produttività delle imprese, l'euro è diventato l'unico modo per fare inflazione ormai... Dopodiché, un conto è dire cosa vuoi fare con l'euro, un conto è dire Ce l'avreste un modo per?. Dovremmo dirlo... non si può banalizzare un tema così. Oggi abbiamo un problema di sovranità, crei titoli di stato che non si riescono a vendere e allora chiama le banche...". Gruber: "Ma insomma... lei non mi ha risposto: voterebbe Si o No al referendum che propone?!". Castelli: "Non lo so". di Paolo Becchi

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