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Silvio Berlusconi, la verità sulla telefonata con De Benedetti: "Mi ha detto che posso chiamare i suoi direttori"

Silvio Berlusconi non si è fatto scappare l'occasione per dire la sua su Carlo De Benedetti e le sue ormai mitologiche telefonate. A imbarazzare l'Ingegnere non c'è solo lo scambio al telefono con Matteo Renzi, che gli avrebbe parlato del decreto per salvare le banche Popolari prima dell'approvazione, e poi con il suo broker finanziario, consigliandogli acquisti che gli hanno fruttato almeno 600mila euro. Nel corso dell'ospitata a Otto e mezzo da Lilli Gruber, De Benedetti si era vantato di una telefonata ricevuta da Berlusconi, che poi avrebbe liquidato in modo "sprezzante". Leggi anche: De Bendetti, la telefonata col Cav dopo 15 anni: come massacrano Scalfari Il giorno dopo è il Cav a mettere in chiaro le cose. Ospira a L'aria che tira, sempre su La7, da Myrta Merlino, Berlusconi ha prima di tutto smentito l'Ingegnere: "Con me non è stato sprezzante. Gli avevo semplicemente detto che volevo telefonare ai direttori dei suoi giornali per correggere certe posizioni e lui mi ha detto 'fallo pure'". La stilettata nel finale della puntata arriva però sul caso più imbarazzante, il Cav liquida il caso con una citazione latina: "De minimis non curat praetor, è una cosa minore. C'è gente che si diverte a fare battute e pagelle, come Scalfari e c'è gente come me che invece si rimbocca le maniche e si mette a lavorare sodo per restituire la democrazia a questo Paese".

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