Cerca
Logo
Cerca
+

Matteo Salvini replica a Giuseppe Conte: "Così il governo non va avanti"

Una conferenza stampa dal quartier generale della Lega di via Bellerio. A parlare, il day-after i ballottaggi, è il leader Matteo Salvini, che incassa l'ennesimo successo alle urne. E proprio dai ballottaggi si parte: "Elezioni amministrative straordinarie ed eccellenti. Abbiamo circa 3000 consiglieri comunali al lavoro per la Lega in tutte le regioni. In Lombardia passiamo da 80 a 130 sindaci. Abbiamo i primi 100 consiglieri in Campania. È un dato omogeneo e diffuso. È una grande responsabilità, il tempo della festa si è esaurito oggi. Da oggi si lavora per almeno quindici anni. C'è voglia di buona amministrazione, buonsenso, concretezza", ha sottolineato il vicepremier. "Un bel lunedì", ha ribadito, per poi insistere sul "cambiamento storico a Ferrara e Forlì. A Potenza per la prima volta c'è un sindaco della Lega. La Lega è il primo partito del centrodestra sostanzialmente ovunque". Leggi anche: Vittorio Feltri, sentenza tombale su Giovanni Toti Ma dopo la gioia per i ballottaggi, ecco arrivare le battute sul futuro dell'esecutivo e, soprattutto, le risposte a Giuseppe Conte, il premier che in un colloquio col Corriere della Sera ha richiesto un mandato pieno ed esclusivo per trattare con l'Europa. "Questa sera dirò a Conte che non abbiamo voglia di litigare con nessuno. In Europa diamo tanto e riceviamo poco. Chiedo solo di poter aiutare la nostra gente, non chiedo soldi agli altri paesi. Serve equilibrio nell'interesse degli italiani. Lo dirò stasera al presidente del Consiglio", ha spiegato sornione Salvini. Il messaggio è chiaro: quel mandato pieno il premier non lo avrà; il leader della Lega non ha alcuna intenzione di inchinarsi di fronte ai diktat dei burocrati di Bruxelles. Parole, quelle del leghista, che arrivano poche ore prima del vertice previsto in serata con Conte e i due vicepremier, Salvini e Luigi Di Maio. Nel video (Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev) Matteo Salvini commenta l'ipotesi mini-bot "Io sto al governo se posso aiutare gli italiani - ha ripreso il ministro dell'Interno -. Se qualcuno pensa di stare al governo per tirarla in lungo o per crescere dello zero virgola, sappia che non è quello di cui gli italiani hanno bisogno". Una battuta, dunque, sui discussi minibot, sui quali Salvini continua a insistere: "A me interessa il risultato. Lo strumento non conta. Siamo pronti a raccogliere suggerimenti. Vogliamo rimettere nelle tasche di imprese e famiglie dieci miliardi che diventano economia reale? Sì. Noi abbiamo proposto un'idea che c'è nel contratto ed è stata approvata all'unanimità in commissione Bilancio in Parlamento. Se ci sono altre idee sono felice. Lo dico ai signor no che ci sono dentro e fuori: a me interessa arrivare all'obiettivo", ha concluso Salvini. E ogni riferimento al premier, Giuseppe Conte, non è neppure in questo caso puramente casuale.

Dai blog