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Matteo Salvini sui presunti fondi russi: "Savoini non l'ho invitato io. Questa inchiesta è ridicola"

Matteo Salvini risponde alle accuse dei fondi russi alla Lega: "Savoini non era invitato dal ministero dell'Interno", dice sull'uomo che ora è indagato dalla Procura di Milano per corruzione internazionale e che nel luglio del 2018 era al vertice fra i ministri dell'Interno a Mosca. Proprio su questo il vicepremier, nel corso di una conferenza stampa al Viminale dopo la sigla di un'intesa con i gestori di discoteche, aggiunge: "Posso produrre i documenti di tutti i passeggeri che hanno viaggiato con me. Che ne so cosa ci facesse al tavolo? Chiedetelo a lui. Faccio il ministro dell'Interno e preferisco occuparmi di cose serie. Nessuno è titolato a parlare della Lega se non il segretario. Questa inchiesta è ridicola". Leggi anche: Matteo Salvini e quei sospetti dopo le accuse dei fondi russi: "Vi dico io chi mi vuole colpire" Poi ancora: "Ho totale fiducia nella giustizia, che andrà fino in fondo in questa preziosissima indagine e se c'è un rublo fuori posto sarò il primo ad arrabbiarmi, ma suppongo che non ci sia. La lega ha bilanci puliti e trasparenti. Non siamo un partito ricco, non ho nulla da nascondere", garantisce il ministro che conclude con tanto di ironia: "Ho totale fiducia nella magistratura italiana, che è la più veloce, la più libera, la più indipendente al mondo, la più solerte, la più efficace, quindi sono tranquillissimo".

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