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Salvini sulla rottura con i Cinque Stelle: "Ora tassano chi preleva soldi dal conto. Ecco perché ho lasciato"

"Il primo partito ha il 33 per cento. Se si andasse alle elezioni sarebbe votato da un terzo degli italiani. Vi rendete conto che siamo esclusi dai giochi di Palazzo, sia da Roma che da Bruxelles. È un insulto alla democrazia. Ma io sono orgoglioso che qualche trombone ci teme". Matteo Salvini commenta così sulla sua pagina Facebook le mosse del nuovo esecutivo giallorosso. Leggi anche: Tasse, l'ultima follia 5 Stelle: ora se la prendono anche con gli alberghi In particolare il leader della Lega si sofferma sulla questione fiscale: "Essere tassati se si preleva del denaro dal proprio conto corrente e se si paga in contanti è una follia. Pd e Cinquestelle hanno già archiviato la flat tax. Capite quando dicevo che non possiamo continuare a stare al governo con chi ci impedisce di tagliare le tasse? Era il nostro impegno, continuo a ritenere che sia un'emergenza". L'ex ministro si riferisce all'ultima elaborata da Confindustria. Per il recupero del gettito fiscale in vista della prossima legge di bilancio, è stata infatti ideata una misura volta a incentivare l'utilizzo della moneta elettronica disincentivando invece quello del contante: sconti sulle carte e tasse sui contanti. Per i pagamenti elettronici dovrebbe essere riconosciuto un credito di imposta del 2%; una commissione del 2% sui prelievi potrebbe essere messa in atto per penalizzare i contanti. 

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