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Open Arms, il tribunale dei ministri contro Matteo Salvini: "Perché deve essere processato"

Matteo Salvini torna nel mirino dei giudici. Questa volta è il Tribunale dei ministri di Palermo a puntare il dito contro l'ex ministro dell'Interno e Matteo Piantedosi, capo di gabinetto del Viminale. La vicenda è ormai nota, si tratta della Open Arms per cui i due avrebbero tenuto una "condotta omissiva" nel momento in cui è "mancata indicazione di un Pos (porto sicuro) alla motonave" ed essa è pertanto "illegittima per la violazione delle convenzioni internazionali e dei principi che regolano il soccorso in mare, e, più in generale, la tutela della vita umana, universalmente riconosciuti come ius cogens". Leggi anche: Immigrazione, sbarchi crescono del 700% in un anno. Il governo: "Pressioni dalla Libia" Queste le motivazioni con cui il tribunale dei ministri ha inviato la richiesta di autorizzazione a procedere al Senato. Sul leader della Lega pendono dunque l'accusa di sequestro di persona e omissione di atti d'ufficio. Teoremi che si vanno ad aggiungere a quelle legate a un caso analogo, quello della Guardia Costiera Gregoretti. Nella Open Arms vi erano a bordo, lo scorso agosto, 164 migranti, fatti sbarcare contro il volere del titolare del Viminale. È stato infatti il procuratore di Agrigento, Luigi Patronaggio, a ordinare lo sbarco per una emergenza sanitaria a bordo e a iscrivere nel registro degli indagati il leader leghista, dossier poi passato per competenza al Tribunale dei ministri di Palermo. Salvini ha commentato sui social citando l'articolo 52 della Costituzione. "'La difesa della Patria è sacro dovere di ogni cittadino'. Chi lo spiega a quel giudice?". Fonte video dell'1 febbraio: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev

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