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"Ha perso il padre, quando discutevamo...". Un Zanardi inedito, la confessione del ct

Da undici anni lo segue come sportivo e come uomo. Mario Valentini è il ct della nazionale di paraciclismo e con Alex Zanardi ha un legame fortissimo. Il giorno del tragico incidente a Pienza, nel senese, era dietro di lui. “Ho avuto la fortuna di non vederlo. Ho avuto la fortuna di non vederlo”.

Ad askanews il commosso ricordo: “Undici anni che sta con me, ha la stessa età di mio figlio. Con tutti i ragazzi ho un rapporto con le famiglie; sono sempre convinto, in tanti anni, che i rapporti con le famiglie di un atleta rendono. Se ci sono problemi l’atleta non rende. Con Zanardi c’era un rapporto familiare. Era sempre vivo, è sempre vivo. Speriamo. Quando la gente gli chiedeva una foto, lui rispondeva: sono qui per questo. Queste sono le cose di quest’uomo. È arrivato che non sapeva fare niente, nemmeno gonfiare una gomma. E poi invece si è documentato, si è appropriato di tutto”.

“Considerando il fisico che ha, la volontà che ha. Sono convinto che tornerà tra di noi, come ritornerà non lo so. Ma sono convinto che ritorna tra di noi. Questo è l’augurio”.

“Tutto il mondo prega per lui. Abbiamo avuto telefonate, mail, da tutto il mondo, anche dagli avversari. Nel mondo del paraciclismo ci sono più amicizie. Non pensavo avesse tanta popolarità”. “Lui dava speranza, diceva che bisogna lottare. Anche la manifestazione l’ha fatta per i ragazzi che non hanno possibilità”.

“È un figlio. Lui il papà lo ha perso giovane e quando discutevamo, mi diceva: sei come mio padre. E a me questa cosa inorgogliva. Adesso come responsabile della Nazionale, posso dire solo una parola: grazie Zana!

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