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Afghanistan, l'onda dei migranti investirà l'Europa. "Cosa sta accadendo al confine turco", crisi imminente

Lo tsunami migranti si sta per abbattere sull'Europa. La crisi dell'Afghanistan innescata dal ritiro delle truppe militari occidentali, con conseguente presa del potere immediata dei talebani, secondo gli esperti di geopolitica internazionale scatenerà un'ondata migratoria senza precedenti, probabilmente superiore anche al milione di profughi e richiedenti asilo dalla Siria che nel 2015 innescò la crisi dei confini in Europa. Oggi come allora, sarà il "fronte balcanico" quello sotto pressione. E c'è già chi alle porte del Vecchio Continente si sta attrezzando per respingere i disperati. Dalla Turchia infatti arrivano le immagini di un muro in costruzione alla frontiera turca con l'Iran. Per ora nella provincia di Van sono 5 chilometri di barriera alta tre metri e rinforzata con filo spinato e trincee.

Ma Ankara ha già costruito 156 chilometri lungo il confine iraniano, e l'intero progetto conta 243 chilometri di muro. Obbiettivo, bloccare l'afflusso dei profughi afgani dopo la caduta di Kabul. La Turchia in Asia confina con Georgia, Armenia, Iran, Iraq e Siria, posizione che la espone ai flussi migratori. Ankara già ospita 3 milioni e 700mila profughi della guerra civile in Siria, persone cui ha dato rifugio in campi profughi anche in base a un accordo con l'Unione Europea che rifiutava loro l'accesso nel vecchio continente. 

Mentre Enrico Letta e Pd lanciano la "mobilitazione nazionale" per accogliere in Italia gli afghani in fuga,il leader della Lega Matteo Salvini si oppone: "Abbiamo già registrato circa 35mila arrivi via mare, per non parlare di quelli via terra, e ora la fuga dall'Afghanistan rischia di essere un disastro. L'Italia non può permettersi di accogliere decine di migliaia di persone visto che i centri di accoglienza stanno già esplodendo". "Altri Paesi non stanno facendo nulla - accusa a Radio 24 -, la comunità internazionale si faccia carico perché l'Italia non può essere l'unico centro di accoglienza. C'è un problema di diritti civili ma anche un problema di ripercussioni per l'Italia visto che la rotta balcanica è già adesso fuori controllo",

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