Roma, 4 mar. (askanews) - Non c'è pace per la vicenda di Emanuela Orlandi. La famiglia della giovane scomparsa a Roma nel giugno 1983 ha inviato una lettera alla Segreteria di Stato, in particolare al cardinale Pietro Parolin, chiedendo informazioni su una tomba antica nel cimitero teutonico all'interno delle mura vaticane, che secondo alcune segnalazioni potrebbe custodire i resti della ragazza, figlia di un dipendente del Vaticano. "Posso confermare che la lettera della famiglia di Emanuela Orlandi è stata ricevuta dal cardinale Pietro Parolin - ha sottolineato in una nota Alessandro Gisotti, direttore ad interim della sala stampa della Santa Sede - e che verranno ora studiate le richieste rivolte nella lettera". Secondo quanto riferito dal Corriere della Sera, la scorsa estate è stata recapitata all'avvocato Laura Sgrò, che assiste la famiglia Orlandi, una lettera con allegata la foto della tomba con scritto "Cercate dove indica l'angelo" Il loculo sarebbe stato aperto almeno una volta e la datazione della statua dell'angelo - che tiene un foglio con la scritta in latino "Requiescat in pace", "Riposa in pace" - sarebbe diversa da quella della lastra. Ma per l'avvocato si è soprattutto "verificato che alcune persone erano state informate della possibilità che i resti di Emanuela Orlandi fossero stati nascosti nel cimitero teutonico". Inoltre, sempre secondo le fonti di Laura Sgrò, "più persone da anni sono solite deporre i fiori in segno di pietà nei confronti dell'Orlandi che lì sarebbe seppellita". Di qui l'istanza alla Segreteria di Stato Vaticana per fare chiarezza.
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