Volpe o orso? Neppure su metafore accordo Russia-Usa su Ucraina
Milano, 2 feb. (askanews) - Volpe o orso? Non c'è accordo neppure sulle metafore tra Russia e Stati Uniti. Se infatti la portavoce della Casa Bianca Jen Psaki vede la Russia di Vladimir Putin come la "volpe che urla sopra il pollaio", il suo collega al Cremlino Dmitry Peskov ribatte che il suo Paese tradizionalmente è paragonato a un orso, non a una volpe. E l'orso non può salire sul tetto di un pollaio, perchè troppo grande e pesante: lo sfonderebbe.
Psaki il 1 febbraio era stata chiara nella sua metafora: "Quando la volpe sta urlando dall'alto del pollaio e dice che ha paura dei polli, il che è essenzialmente quello che stanno facendo (i russi, ndr), quella paura non è riportata come una dichiarazione di fatto. E mentre guardi il presidente Putin urlare per la paura dell'Ucraina e degli ucraini, ciò non dovrebbe essere riportato come una dichiarazione di fatto. Sappiamo chi è la volpe in questo caso" aveva detto la portavoce.
E oggi inesorabile è arrivata la replica dell'addetto stampa di Putin, Peskov, in vena di precisazioni: "La Russia è tradizionalmente paragonata a un orso. E anche volendo, non può salire sul tetto di un pollaio. È troppo grande e pesante per questo. Benchè, alcuni confronti figurativi non sono inclusi nelle mie funzioni", ha ammesso.
Ma dietro agli animali, come in una favola di Fedro, c'è la realtà drammatica. In questo caso l'aspra retorica tra Mosca e Washington. In sostanza la Casa Bianca rifiuta l'affermazione di Putin secondo cui Mosca sarebbe costretta a entrare in conflitto con la Nato se l'Ucraina si unisse all'alleanza militare occidentale o tentasse di riprendersi la Crimea, che il Cremlino ha annesso nel 2014.