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Ethiopian airlines, la tragica conta del disastro: otto italiani morti, non ci sono sopravvissuti

Tutti legati all'Africa in un modo o nell'altro. O per amore verso quel continente, o per lavoro o per passione. Gli otto italiani che hanno perso la vita nello schianto dell'aereo dell'Ethiopian Airlines vicino Addis Abeba, avevano l'Africa nel cuore. Sono quattro cooperanti, tre funzionarie Onu e un archeologo. Sebastiano Tusa, 66 anni, era un noto archeologo molto conosciuto anche a livello internazionale. Un "tecnico" con la passione per la politica. Sovrintendente del Mare della Regione Siciliana, docente di Paleontologia presso l'Università degli Studi Suor Orsola Benincasa di Napoli, dall'11 aprile 2018 era stato chiamato a ricoprire la carica di assessore ai Beni culturali per la Regione Siciliana nella giunta guidata da Nello Musumeci, dopo le dimissioni del critico Vittorio Sgarbi. Matteo Ravasio, Carlo Spini e Gabriella Vigiani appartenevano alla Onlus bergamasca 'Africa Tremila'. Ravasio, commercialista 50enne, era tesoriere dell'associazione. Carlo e Gabriella, moglie e marito con 4 figli, vivevano a San Sepolcro, nell'Aretino. Il sindaco, al telefono con LaPresse, li ricorda con commozione e voce rotta dal dolore. "Sono moderni testimoni di pace - dice -. Con il loro fare cercano di portare la pace tra i popoli, anche in Africa". Lui medico in pensione e lei infermiera caposala dell'ospedale di Sansepolcro, "hanno una famiglia bellissima. Sono conosciutissimi e stimati, tutti gli vogliono bene", racconta il sindaco. "Da tanti anni, anche prima della pensione, viaggiavano per aiutare il prossimo in Africa. Portavano la loro esperienza organizzando tante iniziative qui. Hanno sempre fatto quello in cui credevano", afferma Cornioli. Dal mondo del volontariato viene anche Paolo Dieci, romano, presidente di Link 2007, una rete delle più importanti Ong italiane. 56 anni, sposato e padre di tre figli, aveva fatto della cooperazione internazionale la sua vita. Nella lista delle vittime anche tre giovani donne: Maria Pilar Buzzetti e Virginia Chimenti, impegnate per il World food program dell'Onu, e Rosemary Mumbi. La tragedia aerea "mi addolora profondamente", sono le parole del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. "Il Paese guarda con riconoscenza al loro impegno professionale e di vita, speso sul terreno della cultura e dell'archeologia, della cooperazione, di organizzazioni internazionali a servizio dello sviluppo umano", ha sottolineato, rendendo "omaggio alla loro memoria". Nel "giorno del dolore", ha scritto su Twitter il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, "ci stringiamo tutti ai familiari delle vittime rivolgendo loro i nostri partecipi, commossi pensieri". Il cordoglio è arrivato anche dai due vicepremier. Una "preghiera per tutte le vittime della tragedia aerea in Africa" è stata rivolta dal ministro dell'Interno, Matteo Salvini, che ha promesso: "Siamo vicini ai famigliari e lo saremo anche in futuro". Anche il ministro del lavoro, Luigi Di Maio, ha espresso "vicinanza" e "profondo dolore".

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