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Rai News 24, le previsioni di Gemma Favia sono registrate: non stupitevi se non ci azzeccano

Andrea Tempestini
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Rosso di sera, bel tempo si spera. E «sperare», in questo caso, è il verbo adatto. Peccato che qui stiamo parlando di previsioni meteorologiche che, per quanto pre-visioni, dovrebbero fornire un'idea più che mai verosimile di quanto possiamo aspettarci dal tempo, malo o buono che esso sia. Così, anche se chi vive sperando lo sappiamo come muore (lo suggeriva anche un indimenticabile Diego Abatantuono in quel capolavoro che fu Mediterraneo), la Rai si rivela impavida, dimostrando che di perir defecando non ha timore. Parrebbe. In questi giorni di clima infausto, infatti, ci siamo domandati come funzioni la messa in onda delle previsioni meteorologiche. Una telefonata qui, una lì e vai a capire che solitamente vengono trasmesse in diretta (qualcuno incide al massimo brevi pillole). Solitamente. La regola vale per molti, ma non per tutti. E così apprendiamo che, a quanto pare, Gemma Favia, recentemente insignita della carica di «meteorina» a Rainews 24, le sue di previsioni le registri. Il giorno prima rispetto alla messa in onda, durante la settimana (e già questo ci perplime), ma il bello è che ci risulta che la signorina registri poi il venerdì le previsioni trasmesse il sabato, la domenica e pure il lunedì. Manco Nostradamus. Così, anche se i colleghi delle altre reti, meteorini o meteorologi, trasmettono in diretta, combattendo contro fiatella e borse sotto gli occhi, a Rainews 24 se ne sbattono. Abbiamo a tal proposito interpellato il buon Andrea Giugliacci, figlio del noto colonnello Mario, il quale – come sospettavamo - ci ha spiegato che «Registrare con troppo anticipo può essere pericoloso per la qualità della previsione. Durante la giornata arrivano aggiornamenti - i più importanti a mezzogiorno e a mezzanotte - che ci consentono di aggiustare il tiro, sennò la previsione deve restare vaga. Quando si superano le 20 ore, non va bene». Ecco dunque che l'escamotage di incidere lo stacchetto meteorologico (in collaborazione con l'aeronautica militare, certo) con un anticipo tale per cui se poi anziché il sole vien la bufera, son cazzi di chi ha lasciato a casa sciarpa e cappello, si rivela cosa quanto meno ingiusto. Ora, da giornalisti disciplinati, come ci hanno insegnato scuole e deontologie e quel pizzico di professionalità che ci rimproverano di aver scordato, ci siamo premurati di telefonare ai diretti interessati e, puntuale come uno Shinkansen, il nostro sospetto è stato confermato: «Sì, il meteo viene registrato». Non è così grave potrà pensare qualcuno. Certo. Ma, converrete, il fatto è quanto meno curioso. Perché va bene la pre- visione, ma così ci pare un pochino troppo. di Simona Voglino Levy e Antonella Luppoli

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