Milano, 25 ott. (Adnkronos Salute) - Prima su Internet che dal medico. E' la regola per il 43,8% degli italiani, che quando devono affrontare un problema di salute personale o di un proprio caro, in prima battuta si rivolgono a 'dottor Google'. E' uno dei dati emersi da un sondaggio condotto online dalla neonata Associazione Peripato, in collaborazione con Corriere.it. L'associazione, presieduta dallo pneumologo Sergio Harari, ha proprio l'obiettivo di contrastare lo strapotere del web facendo cultura. Ma anche promuovendo una medicina piu' 'umana', fatta di contatto diretto tra il medico e il suo paziente. Il sondaggio si e' basato su 2.454 i questionari compilati in Rete in meno di una settimana, a partire dal 15 ottobre. E pur non avendo valore statistico, conferma un fenomeno ben noto: sempre piu' italiani navigano su Internet per cercare informazioni di salute, con tutti i rischi del caso. Per quasi 9 connazionali su 10 (86,6%) il web e' una fonte di informazione costante; in caduta libera la vecchia enciclopedia medica (7,7%), e bassissimo anche il ricorso a radio e tv (5,7%). A rubare la scena e' sempre lui: Internet. Anche nell'era digitale, tuttavia, ci puo' e ci deve essere spazio per il medico. Sempre dal sondaggio, infatti, emerge che il 62% dei cybernauti manifesta un bisogno di dialogo per orientarsi nel labirinto di informazioni a portata di 'clic'. E se la relazione medico-paziente e' giudicata buona dal 34,5% di chi ha risposto al questionario in 7 domande, il 44% ritiene il rapporto parzialmente soddisfacente e il 22% - piu' di una persona su 5 - lo boccia come "per nulla soddisfacente". Un terzo dei partecipanti, inoltre, si dichiara insoddisfatto del tempo che il medico dedica loro. Per il 38% la medicina di oggi e del futuro dovrebbe puntare sulla formazione del medico al contatto umano. Una voce, quest'ultima, che si classifica al pari dei "maggiori investimenti nella ricerca" (38%), ancora piu' importante degli "strumenti diagnostici piu' innovativi" (27%). (segue)