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Standard & Poor's taglia il rating dell'Italia a BBB-

Giulio Bucchi
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L'Italia di Matteo Renzi declassata a un gradino sopra il livello "spazzatura". L'agenzia americana Standard & Poor's ha tagliato il rating al debito pubblico italiano a livello BBB-. Decisive le prospettive "di crescita modesta" e la necessità di riforme non ancora arrivate, nonostante i proclami e gli annunci del premier. La debolezza italiana - La decisione dell'agenzia di rating riflette la revisione al ribasso delle stime del Pil e la persistente bassa inflazione. L'outlook è stabile. A pesare sull'economia italiana è anche "il difficile ambiente di business che continua a gravare sulle prospettiva di ripresa del Paese". Secondo S&P, la debolezza della crescita in Italia "ha inciso più del previsto sulla dinamica del debito pubblico". E, secondo i criteri dell'agenzia di rating, un aumento del debito pubblico, insieme alla crescita bassa e alla competitività peggiorata, "non sono compatibili con un rating 'BBB'". L'outlook stabile riflette l'aspettativa che il governo "possa gradualmente implementare le riforme strutturali" e che i bilanci delle famiglie "possano rimanere abbastanza forti per assorbire ulteriori aumenti del debito pubblico". S&P tiene in considerazione anche il fatto che la politica monetaria della Banca centrale europea "continuerà a sostenere una normalizzazione dell'inflazione in Italia e dei suoi partner commerciali dell'Eurozona".

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