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Certificati e imbrogli: i finti malati ci costano 6,5 miliardi

Ignazio Stagno
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L'assenteismo e i finti malati provocano alla Pa un danno pari a 6,5 milioni. A pesare sulle casse dello Stato non è solo il caso dei vigili di Roma o degli spazzini di Napoli. Ci sono anche i 126 dipendenti della Rap - la nettezza urbana di Palermo - che lo scorso anno si ammalarono fra natale e capodanno: "L'epidemico evento fu aggravato dall'infittirsi dell'attività sindacale proprio nei giorni compresi fra cenone e cenone, così la città, già di per sé non un esempio mondiale di raccolta e riciclo, si ritrovò sommersa da rifiuti ordinari e straordinari". Al teatro Bellini di Catania, invece, i dipendenti erano addirittura riusciti a farsi pagare come straordinario le ore di permesso sindacale e, per passare al nord, si può parlare "dei 77 dipendenti (su poco più di cento) della Regione a Rovigo che si volatilizzavano in orario d'ufficio e quelli delle soprintendenze del Friuli Venezia Giulia, dove i più vivaci arrivarono ad accumulare 110 ore di assenza in tre mesi". La mappa dei fannulloni - L'epidemia colpisce tutta l'Italia e hanno una geografia ben precisa, come riporta La Stampa: "Ci si ammala molto di più al centro (0,725 giorni/dipendenti) ed al Sud (0,607) che nel Nord est (0,386) e nel Nord Ovest (0,403)". Come recensito dall'Inps, nel solo 2013 sono andate in funo "oltre 108 milioni di giornate di lavoro: 77,6 nel settore privato e 30,8 nel settore pubblico, dove si registra un totale di 4.838.767 'eventi'". Secondo i dati del ministero, però, le assenze per il 2014 sarebbero diminuite del 9%.

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