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La procura di Roma apre un fascicolo dopo le rivelazioni di Geithner sul golpe del 2011

Ignazio Stagno
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Qualcosa comincia a muoversi. Ora la magistratura prova a far luce su quelle settimane che nel 2011 portarono alle dimissioni l'allora presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Dopo le clamorose rivelazioni dell'ex ministro del Tesoro americano, Timothy Geithner, che in un recente libro ha denunciato il complotto di oscuri funzionari dell'Unione europea ai danni del governo Berlusconi, la procura di Roma ha aperto un fascicolo intestato "atti relativi a". Per il momento non ci sono ipotesi di reato né indagati ma è comunque un segnale. La mossa della procura arriva dopo  denunce presentate nei giorni scorsi dalla deputata Michaela Biancofiore (FI) e dall'associazione Tribunale Dreyfus. Tutto parte dalle rivelazioni di Geithner contenute nel memoir Stress Test. La denuncia - "Ad un certo punto, in quell'autunno, alcuni funzionari europei ci contattarono con una trama per cercare di costringere il premier italiano Berlusconi a cedere il potere - svela oggi Geithner - volevano che noi rifiutassimo di sostenere i prestiti dell'Fmi all'Italia, fino a quando non se ne fosse andato". Nella denuncia della parlamentare azzurra, come da lei stessa reso noto, si sottolinea che le parole del segretario del Tesoro americano evidenziano profili di rilievo penale contro "l'indipendenza dello Stato", "l'usurpazione di potere politico" e "l'attentato contro gli organi costituzionali dello Stato italiano". Proprio per questo motivo la Biancofiore ha chiesto agli inquirenti che vengano identificati i funzionari europei ai quali fa riferimento Geithner nel suo libro. Insomma qualcuno ora deve spiegare come è andata quell'estate del 2011 e soprattutto il perchè di una democrazia sospesa e affidata ad un premier non eletto come Mario Monti. 

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