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Fecondazione eterologa, scontro Lorenzin-medici

Il ministro: impossibile selezionare i donatori sulla base del colore della pelle, degli occhi, dei capelli

Matteo Legnani
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Il decreto legge sulla fecondazione eterologa sarà presentato in Consiglio dei ministri giovedì prossimo. L'ha annunciato il ministro della Salute Beatrice Lorenzin spiegando che il provvedimento garantisce "tre cose: l'applicazione uniforme sul territorio, un sistema di controllo sicuro e un sistema di certificazione sanitaria per la tracciabilità del donatore nell'anonimato". Il varo del provvedimento garantirebbe l'attuazione dell'eterologa "entro un mese, con i ticket e negli ospedali pubblici", ottemperando a quanto disposto dalla Corte Costituzionale. Ma scoppia la grana "razziale": il ministro, infatti, esclude categoricamente il via libera a una selezione dei donatori sulla base del colore della pelle, dei capelli e degli occhi, come invece proposto nel documento inviato al Ministero da società scientifiche e cliniche specializzate: "Se vuole farlo, lo introduca il Parlamento, ma questa, a casa mia si chiama discriminazione razziale" ha specificato il ministro. Insomma, nella versione dell'eterologa promossa dalla Lorenzin, una coppia di Cagliari potrebbe trovarsi con una figlia bionda con gli occhi azzurri e di un metro e novanta. O con un figlio di colore. Ecco i punti principali che saranno contenuti nel decreto: Gratuità donazione e rimborsi - la donazione deve essere volontaria e gratuita; permessi lavorativi, costi vivi ed eventuali rimborsi saranno in analogia a quanto già avviene per donatori di midollo osseo. - LA FORMA 'DOPPIA': è possibile la 'doppia eterologa', cioè la possibilità che entrambi i componenti della coppia siano sterili e richiedano gameti da donatore. Limiti di età dei donatori - è prevista età minima e massima differenziata per donatori e donatrici; potranno donare uomini di età compresa fra 18 e 40 anni e donne fra 20 e 35 anni. Registro donatori e tracciabilità - è istituito presso Istituto superiore sanità-Centro nazionale trapianti un Registro Nazionale dei donatori a cui le strutture autorizzate dovranno fare riferimento per permettere la tracciabilità completa donatore-nato. Sarà inoltre previsto un meccanismo per evitare donazioni involontarie fra consanguinei, individuando una modalità per incrociare i dati fra Registro nazionale e centri per evitare che il ricevente sia consanguineo del donatore. ll problema della tracciabilità donatore-nato riguarda anche le importazioni di gameti dall'estero. A questo proposito, ha ricordato Lorenzin, ''nel 2015 dovrebbe entrare in vigore una nuova direttiva Ue che introdurrà un codice di identificazione unico europeo, cioè un sistema di codifica unico per tutti i Paesi Ue che renderà semplice e sicura la tracciabilità, e sarà obbligatorio per l'eterologa". Numero nati da singolo donatore - il numero massimo di nati da uno stesso donatore è dieci, a livello nazionale, con deroga se una famiglia con figli già nati da eterologa chiede un altro figlio con stesso donatore. Dati clinici donatori - previsto l'accesso a dati clinici del donatore o al donatore stesso per comprovati problemi di salute del nato, su richiesta di struttura del SSN. Anonimato - riguardo alla questione della conoscenza della modalità del proprio concepimento e, a determinate condizioni, del diritto a conoscere le proprie origini, ha precisato il ministro, ''vista la delicatezza e l'importanza di questo particolare aspetto, ritengo che questo tema debba essere oggetto di un'ampia discussione parlamentare''.

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