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Vaticano, i benefit dei cardinali: sigarette e carburante scontati

laura vezzo
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Dovrebbero dare il buon esempio, ma non è proprio così. In tempi di crisi come questi, dove le famiglie italiane hanno difficoltà a fare la spesa e a pagare le bollette, fa sempre più indignare venire a conoscenza di privilegi ai quali possono accedere solo coloro che di benefit già ne hanno, date le loro posizioni istituzionali. Ma quando si tratta di personaggi religiosi l'indignazione è esponenziale. Il giornalista di Repubblica Marco Ansaldo ha pubblicato oggi un documento, che rivela l'ennesimo "magna magna" interno al Vaticano. La lettera - Il documento, inviato dal Governatorato della Santa Sede e destinato al cardinale George Pell, Prefetto della Segreteria per l'Economia, con data 26 marco 2014, riporta le felicitazioni del Governatorato per la nomina di Pell a Prefetto per l'Economia; le congratulazioni non sono, però, l'unico oggetto della missiva, in cui si legge: "Nel contempo mi pregio di informare Vostra Eminenza che a favore degli Eminentissimi Cardinali sono previste le seguenti facilitazioni", seguono quindi quattro punti che riguardano i prodotti alimentari, da acquistare presso due spacci con lo sconto del 15%; anche nel settore dell'abbigliamento i porporati sono avvantaggiati. Tuttavia, i benefit che destano maggiore stupore e indignazione sono quelli relativi all'acquisto di sigarette e carburante, per cui è previsto "uno sconto del 20% sul prezzo di listino limitatamente a 200 pacchetti di sigarette dei 500 complessivi assegnati mensilmente". Abbondante è anche l'assegnazione "di 400 litri mensili di carburante a prezzi particolari così suddivisi: a) buoni ad addebito interno (Buoni Verdi) 100 lt; b) Buoni a prezzo speciale (sconto del 15% sul prezzo in vigore) 300 lt". I crediti sono da richiedere "con buoni Cardinalizi (di colore bianco) da utilizzare presso gli impianti interni della Santa Sede; e/o con Buoni Fuori Roma da utilizzare presso i distributori esterni". Le 500 sigarette forse finiscono su Ebay - Vedere fumare un cardinale non è proprio all'ordine del giorno, e tra i porporati la maggior parte ha affermato di non essere un fumatore nè di aver richiesto pacchetti di sigarette o benzina; ma allora chi giova di questi benefici? In Vaticano la bocca è cucita, anche se alcune indiscrezioni rivelano che quello delle sigarette sia "solo un piccolo benefit per i cardinali, soliti portare questi pacchetti in regalo. Per chi non se lo può permettere poi è un bel risparmio, e i porporati sono felici di fare questi doni". Velate sono anche le insinuazioni che vedrebbero i cardinali come esperti tecnologici che rivendono le stecche su Ebay; per ora però nessuna conferma, nè smentita.  Dal 1978 fumo libero in Vaticano - E' stato il cardinale madrileno Vicente Enrique y Tarancon nel 1978 a dare il via alla sigaretta libera nelle sale della Curia romana; tabagista convinto, il cardinale di Madrid era preoccupato perchè nessuno fumava, neanche in sala da pranzo. Una mattina si accese una sigaretta, per vedere la reazione degli altri. Con grande sorpresa i cardinali fumatori uscirono allo scoperto, prendendo esempio da Vicente Enrique y Tarancon. Non tutti sono stati d'accordo - Quando Papa Luciani fu infine eletto, però, il porporato belga Suenens disse che un cardinale americano aveva chiesto al nuovo Papa il permesso di fumare, qualcosa "contrario al protocollo". Giovanni Paolo I riflettè solennemente e poi rispose con un sorriso: «Eminenza, lei può fumare. Ma a una condizione: il fumo deve essere bianco!".  

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