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Ingroia a processo: "100 mila euro di danni erariali"

Ignazio Stagno
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"Non posso credere alla notizia appresa dalla stampa che un sostituto procuratore della Corte dei Conti voglia effettivamente rinviarmi a giudizio per danno erariale perché, se fosse confermata la notizia, per come la leggo, sarebbe una vera e propria istigazione a commettere un reato". Lo ha detto Antonio Ingroia, amministratore unico di Sicilia E-Servizi, la partecipata della Regione siciliana che si occupa di servizi informatici, commentando l'atto di citazione della Corte dei conti sulle 'assunzioni senza concorso nella società. Insieme all'ex pm dovranno rispondere in aula in un presunto danno erariale di un milione di euro anche il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, e sei ex assessori regionali. "Sono stupefatto per due ragioni - spiega Ingroia -. La prima, di forma, per aver appreso dalla stampa notizie personali, che non mi sono state ancora comunicate nelle forme di legge. La seconda, di sostanza, perché l'iniziativa di questo pm contabile, se confermata, arriverebbe all'indomani di ben due sentenze del Tribunale del lavoro di Palermo, che affermano esattamente il contrario, confermando la piena legittimità, anzi la doverosità del mio operato. Il danno erariale che mi viene contestato riguarda l'assunzione di dipendenti dell'ex socio privato di Sise. Il Tribunale del lavoro, in due sentenze, mi dice esattamente il contrario e, cioè, che io sono stato semmai troppo prudente perché quei lavoratori non solo andavano assunti a tempo determinato e dopo un periodo di prova, come io ho fatto, ma a tempo indeterminato e senza periodo di prova".

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