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Pensioni, pensionato di Napoli vince ricorso contro la Riforma Fornero: «Ho battuto lo Stato sulle pensioni. Ora mi cercano tutti»

Giovanni Ruggiero
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Rodolfo, 82 anni, ex dirigente di Poste Italiane e napoletano doc, si candida a diventare il pensionato dell'anno. Il ricorso con il quale ha ottenuto un decreto ingiuntivo da 3 mila e passa euro nei confronti dell'Inps per la mancata indicizzazione del suo assegno rischia di fare giurispridenza. Rischia cioè di far proseliti e di innescare sotto i piedi del governo una bomba da 18 miliardi (a tanto ammonterebbe il risarcimento se si dovesse riconoscere a tutti i pensionati il 100% della perequazione negata) pronta ad esplodere. Ma qui sta il punto. Rodolfo è rimasto «molto turbato» dalle reazioni di questi giorni. Da chi ha stigmatizzato il suo operato. E quindi adesso non vuol più parlare. «Ma si rende conto - va alla carica Vincenzo Ferrò, l'avvocato che l'ha assistito - Ci hanno accusato di distruggere l'Italia. Cioè, saremmo noi che distruggiamo il Paese e non il legislatore che ha emanato una norma difforme ai più basilari principi della Costituzione?». Ce l'ha con l'ex premier Mario Monti? «E con chi altri. Con Monti e con il suo governo che non pochi danni hanno prodotto all'economia del Paese». E Rodolfo cosa dice? «È amareggiato, certo ma anche felice. Vede, tutto questo è partito da una sua idea. Ci trovavamo una sera insieme (l'avvocato lo aveva già seguito in alcune vertenze ai tempi delle Poste, ndr) all'indomani della sentenza della Corte e lui mi ha chiesto di fare qualcosa, di intervenire... Io non ci ho pensato su un momento. Sa cosa mi dice adesso?». No. «Mi dice che è soddisfatto e non solo per il fattore economico, che comunque ha la sua importanza (la pensione di Rodolfo si aggira intorno ai 2mila euro), ma anche e soprattutto per l'affermazione di un principio di primaria di importanza, che potrebbe aiutare altre persone che si trovano nella sua stessa situazione». E ci risiamo. Torniamo alla bomba che spaventa l'esecutivo. Avvocato è pronto a presentare altri ricorsi? «Mi hanno contattato diverse associazioni dei consumatori. E solo oggi una trentina di pensionati. Tutti molto arzilli. Ho dedicato loro tutta la mia attenzione a prescindere... Anche chi non farà ricorso può chiamarmi per avere spiegazioni e chiarimenti». Certo, però il Codacons parla di 5 mila ricorsi pronti. «Guardi, né io né il mio assistito abbiamo contatti con il Codacons, loro ci stanno cavalcando, ma la loro azione è molto diversa e meno incisiva rispetto alla nostra. Si sono limitati a una mera costituzione in mora dell'ente previdenziale. E poi loro vogliono fare una class action che è tipica della materia consumeristica e non certo di quella previdenziale». Comunque Poletti è stato chiaro: i ricorsi dovranno tener conto del decreto del governo. Del fatto che a partire del primo agosto i pensionati riceveranno un rimborso inversamente proporzionale all'assegno ricevuto. Per il 2012-13 la rivalutazione sarà del 40% per gli assegni tra 3 e 4 volte il minimo, del 20% per quelli tra 4 e 5 volte il minimo e del 10% per quelli tra 5 e 6 volte il minimo. E per il 2014-15 sarà rimborsato il 20% di quanto previsto per il biennio precedente. «...Beh se permette - chiosa l'avvocato - era il governo che avrebbe dovuto tenere nella giusta considerazione la Corte Costituzionale adeguandosi completamente al suo dispositivo. Ma al di là di questo, sa cosa mi ha colpito? Mi hanno colpito i sindacati. O meglio, il loro silenzio su questo decreto che potrebbe migliorare la vita di tanti loro iscritti. Ma dov'è finita la rappresentanza dei pensionati?». Tobia De Stefano

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